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Tanzania, traghetto affonda nel lago Vittoria e fa 224 morti: “Tra i peggiori disastri navali della storia”

Sono 224 i morti ufficiali dell’incidente verificatosi in Tanzania lo scorso giovedì 20 settembre, quando un traghetto con a bordo più di 400 persone si è ribaltato nel lago Vittoria. Ma il numero delle vittime potrebbe addirittura raddoppiare. Arrestato il capitano dell’imbarcazione.
A cura di Ida Artiaco
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E' di 224 morti il bilancio dell'incidente verificatosi nelle acque del lago Vittoria in Tanzania, dove lo scorso giovedì 20 settembre è affondato un traghetto con a bordo centinaia di passeggeri a pochi metri dalla banchina di attracco, sulla riva di Ukurere. Lo riferisce la Tanzania Broadcasting Corporation, che comunica anche l'inizio della cerimonia di sepoltura per i primi corpi rinvenuti. Tuttavia, si tratta ancora di numeri provvisori, dal momento che le vittime potrebbero addirittura raddoppiare. A quattro giorni da quello che potrebbe ricordato tra i peggiori disastri navali della storia, le speranze di trovare vive altre persone diminuiscono sempre di più.

I cronisti locali hanno riferito di circa 400 passeggeri a bordo dell'imbarcazione, che poteva portarne solo un centinaio. La maggior parte di loro era andata a fare provviste nel grande mercato dell’isola di Ukara, acquistando granturco, banane, cemento. E forse proprio questo carico, che i locali valutano dovesse essere di molto superiore alle 25 tonnellate consentite, insieme al numero eccessivo di viaggiatori, potrebbe essere all’origine del ribaltamento del traghetto. Il presidente tanzano John Magufuli ha indetto quattro giorni di lutto nazionale, e ha anche dichiarato che a pilotare il battello non sarebbe stato il capitano titolare, che è stato arrestato, così come gran parte dell’equipaggio, ma un suo sostituto inesperto.

Molti hanno denunciato anche l’assenza di giubbotti salvagente e la circostanza che la maggior parte degli abitanti del luogo non sappia nuotare. Non è la prima volta che in Tanzania si verificano incidenti simili e con un alto numero di morti. Nel 2012 in 145 persero la vita durante la navigazione verso l’isola di Zanzibar. E un anno prima, sempre nella stessa zona, era morti in quasi 200.

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