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Taiwan, aereo urta ponte e cade nel fiume: 31 i morti e 12 dispersi

Nuovo bilancio della tragedia dell’aereo della TransAsia Airways che si è schiantato ieri a Taipei. Si indaga intanto sulle cause e le modalità dell’incidente. Ieri è stata recuperata anche la scatola nera.
A cura di Biagio Chiariello
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31 le vittime, 12 dispersi e 17 i feriti, comprese due persone a terra. E’ il nuovo bilancio del disastro aereo avvenuto a Taipei, dove un aereo della TransAsia Airways con 58 persone a bordo è caduto in un fiume dopo aver urtato un ponte. A riportarlo è la Cnn. Il bimotore Atr 72 della compagnia asiatica era impattato contro struttura poco dopo il decollo, alle 10:52 ora locale, dall'aeroporto Songshan. Come mostrano alcune video, prima di finire nel fiume Nangang della capitale taiwanese, il velivolo ha mancato di pochissimo gli alti edifici del quartiere Nangang di Taipei, ma una delle ali ha colpito un ponte sul quale stava passando un taxi, ferendo il conducente e una passeggera. Tra i 53 passeggeri che si erano imbarcati sul volo GE235 diretto all'isola di Kinmen, al largo della provincia cinese di Xiamen, c’erano 31 turisti cinesi.

Ancora da chiarire la causa e la dinamica dell'incidente: a stabilirle saranno le due scatole nere già recuperate. Secondo i media locali, i piloti potrebbero avere effettuato la manovra verso il fiume per evitare di schiantarsi nella zona residenziale. E' stata anche diffusa la registrazione dei contatti tra l'aereo e la torre di controllo nella quale può sentire l'equipaggio che lancia un "Mayday" per tre volte, senza però chiarire quale fosse il tipo di problema. In base a quanto riferito dalle autorità di Taipei, l'aereo, in servizio da aprile 2014, era stato sottoposto a un controllo di sicurezza di routine proprio questo mese. Tra le ipotesi, si pensa che uno dei motori abbia perso potenza non riuscendo a far prendere quota al velivolo. Secondo molti, proprio la brusca virato ha consentito di evitare una strage e il pilota, deceduto nell’impatto insieme al co-pilota, è già considerato come un eroe. "La situazione sarebbe stata molto più grave se si fosse schiantato contro il ponte o i fili dell'alta tensione. Ha fatto tutto quello che era nelle sue possibilità", ha detto il sindaco di Taipei Ko Wen-je, con la voce rotta dall’emozione.

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