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Un mese per la prevenzione contro i tumori maschili. L’attore Patrizio Rispo: “Mi ha salvato una diagnosi precoce”

Tra le neoplasie diagnosticate dopo i cinquant’anni d’età, il tumore alla prostata riguarda il 20% del totale. Gli uomini sono statisticamente più restii a controllarsi, anche per questo è nata l’iniziativa Movember: un’occasione preziosa per parlarne senza tabù. L’attore della fiction “Un posto al sole” ci ha raccontato la sua esperienza, mandando un messaggio importante al pubblico.
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A cura di Ciaopeople Studios
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Novembre è il mese dedicato alla salute maschile. Le iniziative e le campagne attive sono infatti numerose e tra queste spicca Movember. La campagna internazionale prende il nome da “moustache” (baffi) e “november”: non a caso tantissimi uomini in tutto il mondo, ormai da 15 anni, durante questo mese smettono di radersi il viso come gesto di vicinanza e sensibilizzazione al tema. Noi ne abbiamo parlato con Patrizio Rispo, l'attore napoletano famoso in particolare per l'amatissimo personaggio che interpreta nella fiction Un posto al sole. A Rispo è stato diagnosticato, all'età di 59 anni, un carcinoma alla prostata e grazie a una diagnosi precoce oggi, a otto anni da quella fortuita prima visita, è in grado di raccontarci con il sorriso il suo percorso: “Avevo sentito parlare di questa neoplasia, ma come tanti uomini non avevo mai fatto un controllo. Poi è subentrato il destino: durante una campagna di sensibilizzazione io e altri colleghi ci siamo sottoposti a una visita. I risultati dimostravano dei livelli alti di PSA, così ho voluto approfondire e a quel punto, è stato individuato il cancro, in uno stadio iniziale” – ci racconta.

Il tumore alla prostata è il più comune tra gli uomini, tanto da rappresentare quasi il 20% di tutte le diagnosi (AIRC, 2023) . Nelle prime fasi è molto spesso del tutto asintomatico, per questo la prevenzione gioca un ruolo fondamentale nell'individuarlo precocemente. Tuttavia, quando la massa cresce, i sintomi possono farsi più acuti: difficoltà a urinare, sangue e dolore sono i campanelli d'allarme a cui prestare più attenzione. I fattori di rischio più importanti sono l'età – più si invecchia, più l'incidenza cresce – e la familiarità, ma anche fumo e una dieta troppo ricca di grassi saturi. Dopo i quarant'anni d'età ci si può sottoporre agli esami di screening più comuni, senza paure o tabù. Molti tumori si sviluppano nella zona periferica della prostata, per cui spesso basta un’esplorazione digito-rettale per diagnosticarlo: il medico specializzato è in grado di percepire con il tatto irregolarità o ingrandimenti della ghiandola, in pochi minuti e senza particolare dolore da parte del paziente. Anche un esame del sangue in certi casi può segnalare un livello alto di un marcatore tumorale, l'antigene prostatico specifico (PSA), ed evidenziare la presenza della neoplasia.

“È importante affrontare la diagnosi con ottimismo, affidandosi ai medici e chiedendo, se necessario, più pareri. Io ero pronto ad operarmi, ma una volta steso sul lettino è saltata la corrente. Forse è stato un segno del destino, perché ho continuato con la sorveglianza attiva: visto che il tumore aveva dimensioni ridotte e un'aggressività minima, mi sono sottoposto due volte all'anno alle visite di routine.” – continua Rispo. La strategia terapeutica ottimale, infatti, viene concordata con lo specialista e definita in funzione di età, fase della malattia, ed esigenze specifiche del singolo paziente, per questo ogni percorso è da considerarsi soggettivo. Per fortuna la ricerca medica e le nuove tecnologie continuano a fare enormi progressi e grazie a cure sempre più avanzate la sopravvivenza media in Italia, a cinque anni dalla diagnosi, supera il 90% (AIRC, 2023): Tra le terapie oggi possibili c'è la medicina nucleare di precisione e personalizzata (terapia con radioligandi), che permette non solo di prolungare la vita dei pazienti anche nelle fasi più avanzate, ma ne salvaguardia anche la qualità della vita.

Patrizio Rispo oggi sta bene, ed è più impegnato che mai nel sostenere l'importanza della prevenzione, tanto da diventare testimonial sullo schermo, ma anche nella vita di tutti i giorni, invogliando amici e parenti a sottoporsi ai controlli: “Ormai siamo informatissimi su tutto, ma non basta! Arrivati a una certa età, se si vuole continuare a correre, è importante far manutenzione alla macchina che è il nostro corpo: andate a fare la visita urologica, se non volete rimanere fermi ai pit stop!”

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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