“Match It Now” e l’appello ai giovani a donare il midollo osseo: basta poco per salvare una vita

La donazione di midollo osseo oggi è per lo più semplice e poco invasiva. Basta un prelievo di saliva o di sangue per sapere se si è un soggetto compatibile. La donazione è un gesto che può salvare chi lotta contro leucemie e linfomi.
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La prima reazione di molte persone, quando si parla di donazione di midollo osseo, è la paura. C’è chi pensa a un’operazione rischiosa, a un intervento lungo e doloroso, a cicatrici o a conseguenze permanenti. Questi timori, alimentati da vecchi racconti o semplici leggende metropolitane, sono tra le principali ragioni che spingono tanti a non iscriversi al registro dei donatori.

La verità è che la donazione è molto diversa da come viene immaginata. È sicura, poco invasiva e non lascia conseguenze sul donatore. Si tratta di un’esperienza sorprendentemente semplice, molto più vicina a una donazione di sangue che a un intervento chirurgico. Donare significa quindi compiere un gesto semplice e sicuro, ma che per chi riceve può rappresentare l’unica speranza di vita.

Perché è fondamentale donare 

Nel midollo osseo si trovano le cellule staminali ematopoietiche, indispensabili per rigenerare il sangue e il sistema immunitario. Eppure trovare un donatore compatibile è estremamente raro: le probabilità sono di appena 1 su 100.000.

Immagina uno stadio pieno con 100.000 persone: solo una, in mezzo a tutte le altre, avrebbe il profilo genetico giusto per salvare quella vita. È per questo che ogni nuovo iscritto al registro conta. Aumentare il numero di donatori, quindi, significa aumentare esponenzialmente le possibilità di incontro tra chi aspetta una cura e chi può offrirla.

L’Italia nella rete globale dei donatori: il registro nazionale non basta

Ogni anno in Italia circa 2.000 pazienti hanno bisogno di un donatore di midollo osseo compatibile. Ma il registro nazionale, da solo, non riesce a coprire questa domanda: infatti la metà dei trapianti effettuati nel nostro Paese dipende da donatori provenienti dall’estero. È la prova di quanto sia fondamentale essere parte di una rete globale, nella quale ogni nuovo iscritto può fare la differenza ben oltre i confini nazionali.

In questo contesto, l’Italia ha però un ruolo prezioso: la grande diversità genetica della popolazione aumenta le possibilità di offrire compatibilità rare, rendendo il nostro Paese un contributo importante alla banca dati mondiale.

I numeri raccontano anche un traguardo storico raggiunto nel 2024. Oltre 500.000 donatori attivi iscritti al registro IBMDR, con più di 21.800 nuove adesioni nei primi otto mesi dell’anno. Ma il lavoro non può fermarsi qui. Ogni anno circa 15.000 donatori escono dal registro al compimento dei 55 anni, e per questo l’obiettivo fissato per il 2025 è arrivare a 30.000 nuovi iscritti. Questo numero rappresenta la soglia minima necessaria per garantire che la rete italiana continui a sostenere chi, in qualunque parte del mondo, attende una possibilità di cura.

Match it Now: la campagna che punta sui giovani

Per far crescere il numero di donatori, ADMO promuove Match it Now, la campagna nazionale dedicata ai ragazzi tra i 18 e i 35 anni. Entrare nel registro è semplicissimo: basta un prelievo di sangue o di saliva per essere tipizzati e diventare potenziali donatori.

Il tuo profilo genetico viene inserito nell’IBMDR, la banca dati che lavora in rete con tutti i registri del mondo. Se risulti compatibile con qualcuno, potresti essere l’unica speranza per quella persona. Ogni nuovo donatore significa più possibilità di trovare un match. Significa tendere concretamente la mano a chi, magari dall’altra parte del mondo, sta lottando per la vita.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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