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Mai più sogni spezzati: guarire da un tumore del sangue è possibile, grazie alla ricerca

Ognuno di noi ha un sogno da realizzare ma, a volte, la vita pone di fronte a noi degli ostacoli. Chi si trova ad affrontare un tumore del sangue oggi non deve più rinunciare ai suoi sogni: dalla sua parte c’è la ricerca, che ha alle spalle decenni di successi, e c’è AIL, l’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma, che festeggia i suoi cinquant’anni di attività l’8 aprile 2019.
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A cura di Ciaopeople Studios
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Vorrei andare su Marte; vorrei fare il giro del mondo in moto; aprire un mio ristorante; allevare le api e fare il miele. Nel proprio piccolo, ognuno di noi ha un sogno, un desiderio da perseguire con determinazione, una meta a cui puntare anche quando sulla strada si frappongono problemi e difficoltà. Per alcune persone la difficoltà prende la forma di un tumore del sangue, un fulmine a ciel sereno che improvvisamente rimette in discussione tutte le priorità. In passato una diagnosi di leucemia, linfoma o mieloma lasciava poche speranze al paziente, ma fortunatamente oggi le cose sono cambiate. Grazie ai progressi fatti dalla ricerca negli ultimi decenni, oggi guarire è possibile e ogni paziente può affrontare con fiducia la difficile sfida della malattia, continuando a credere ai propri sogni.

Non arrendersi mai, la storia di Odoardo

Odoardo Sadun oggi è un uomo e un padre, ma nel suo passato c'è un'avventura che ricorda con emozione. A soli cinque anni si ammalò di leucemia linfoide acuta. Fu curato dal Professor Franco Mandelli, luminare delle malattie del sangue, ma ebbe una terribile ricaduta. Importanti esperti internazionali, consultati, diedero pochissime speranze di sopravvivenza. Ma il Professor Mandelli non si arrese: usò ogni terapia all'epoca disponibile e ottenne per la prima volta una remissione completa dopo una recidiva molto grave. Nel 2009, Odoardo ha realizzato il suo sogno: diventare padre.

Grazie alla ricerca, mai più sogni spezzati

I traguardi della ricerca sono successi che ci riguardano tutti, e molti sono stati raggiunti grazie all'impegno di AIL, l'Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma, che quest'anno festeggia i suoi cinquant'anni di attività. AIL promuove la ricerca e assiste i malati e le loro famiglie, accompagnandoli in tutte le fasi del lungo e difficile percorso della malattia e puntando a migliorare la qualità della loro vita. La sede nazionale di Roma coordina il lavoro delle 81 sezioni provinciali sparse in tutta Italia che assicurano una presenza capillare sul territorio. Le sezioni si occupano della raccolta fondi a sostegno della ricerca, dell'acquisto di macchinari e attrezzature destinati ai Centri Ematologici pubblici, ma anche dell'assistenza domiciliare e della creazione di case alloggio dove le famiglie dei malati che giungono da lontano per le cure possono risiedere gratuitamente. Un grande impegno, che richiede un sostegno costante e che va a vantaggio di tutta la comunità.

AIL: cinquant'anni da celebrare

“Un mondo senza cancro è un sogno che appartiene non solo a me, ma a tutti noi”, diceva il Professor Mandelli, e oggi quel sogno si realizza per un numero sempre maggiore di pazienti, che possono lasciarsi alle spalle la malattia e realizzare i propri desideri. Sono molte le iniziative pensate per celebrare l'anniversario della fondazione di AIL, dalla mostra celebrativa allestita fino al 26 maggio al T3 dell'Aeroporto di Fiumicino, al Charity Gala del 9 aprile allo Spazio Novecento di Roma, alla partnership con Ferrovie dello Stato – Grandi Stazioni Rail: le stazioni del gruppo ospiteranno un corner informativo AIL per attività di sensibilizzazione. Inoltre, il Presidente della Repubblica riceverà al Quirinale una delegazione AIL il 21 giugno in occasione della Giornata Nazionale per la lotta contro Leucemie, Linfomi e Mieloma. Un impegno che continua.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
AIL
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