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Come Internet sta cambiando la nostra vita

La Rete si muove velocemente e si fa sempre più fitta, condizionando il nostro vivere quotidiano in maniera determinante, talvolta rivoluzionaria.
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A cura di Redazione
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Studiare da casa. Foto di David Mulder.
Studiare da casa. Foto di David Mulder.

Il cambiamento che Internet sta imponendo alle nostre vite potrebbe essere sintetizzato tanto dall’immagine di due fidanzati seduti intorno allo stesso tavolo e con lo sguardo fisso su due tablet distinti, quanto dal testo scientifico che viaggia in Rete e su cui cominciano a lavorare ricercatori di tutto il mondo. Se quella del libro fu la “Rivoluzione inavvertita”, secondo una nota definizione della storica Elizabeth Eisenstein, quella del Web è una rivoluzione in piena regola: veloce, rumorosa, esplosiva e, soprattutto, dall’esito imprevedibile. A 15 anni dal boom di Internet abbiamo visto passare sotto ponti di bit connessioni lente, rumorose e costose a 56k che facevano muovere files da un computer 486 in America ad un 386 in Italia; abbiamo visto scorrazzare la fibra ottica e film interi trasferirsi da un computer alla tv grazie all’uso di una smart key. Una rivoluzione che si vede e si sente, di cui possiamo descrivere i primi effetti e prevederne i prossimi.

1. Studiare da casa

Le università online rappresentano una realtà in crescita e sono oggi la scelta prediletta da tutti coloro che, dovendo ridurre al massimo i tempi, iniziano a tagliare quelli di trasporto da casa all’ateneo. Oltre a non dover impiegare ore nei mezzi pubblici, il vantaggio di chi segue i corsi online è la disponibilità delle lezioni in qualsiasi momento. È il caso di Federica.eu, il progetto della Federico II di Napoli, la più antica università laica e statale del mondo. Sul portale dell’ateneo online è possibile seguire gratuitamente i corsi e scaricare il materiale didattico di cui poter disporre in qualsiasi momento.

2. Lavorare da casa

Foto di Kathy Ponce.
Foto di Kathy Ponce.

Il telelavoro si è imposto soprattutto tra i professionisti del Web, ma si sta rapidamente diffondendo anche in altri ambiti lavorativi. Non è difficile immaginare che anche solide società occupanti tradizionalmente edifici interi, come le banche, possano un giorno ridurre gli spazi e prediligere l’impiegato che lavora da casa. Per le aziende il risparmio di spazio si traduce in vantaggio economico, e lo stesso si dica per il lavoratore che non deve spendere tempo e soldi in trasporti. Ad aver portato le aziende giovani a scommettere sul telelavoro è stata la necessità di ridurre i costi, ma anche la consapevolezza che il lavoratore:

  1. ha a casa gli strumenti utili a svolgere le sue mansioni (a differenza di quello del passato, che nel suo domicilio non poteva certo custodire gli ingombranti processori degli anni Ottanta);
  2. è alfabetizzato in tal senso: conosce già i software usati in tutto il mondo
  3. e, soprattutto, è sempre connesso e raggiungibile.

3. Dematerializzazione delle informazioni

Il passaggio dall’informazione su supporto fisico a catalogazione in files fa parte dell’esperienza di qualsiasi adulto di trenta o quarant’anni. La musica è diventata sempre più piccola, passando dal vinile alla musicassetta, dalla musicassetta al cd, da questa al mini cd e poi all’mp3. Stessa sorte ha interessato foto, video, documenti immagazzinati in memorie virtuali, condivisi per lavori di gruppo e modificati a beneficio di tutti. Anche il rapporto con la banca, la posta e il negozio è cambiata grazie alla dematerializzazione del trasferimento di denaro e, presto o tardi, anche la burocrazia pubblica sarà rivoluzionata. Sportelli addio: le file saranno abolite dai files.

4. Deurbanizzazione

Milano. Foto @Gilberto Gaudio.
Milano. Foto @Gilberto Gaudio.

Sicuri che abitiate in città perché questo è il luogo più stimolante al mondo? O forse è più corretto dire che si abita in città perché al di fuori di essa non si trova impiego? Se quest’ultima è la vera ragione dell’urbanizzazione, si può ragionevolmente dedurre che le tre tendenze suelencate (studiare e lavorare da casa e dematerializzazione delle informazioni) possano progressivamente agevolare un processo di deurbanizzazione. Gli effetti di una deurbanizzazione simile sarebbero epocali e solo vagamente immaginabili, ma di certo si potrà vivere distanti dalla città, lavorando e studiando da una villetta non troppo distante dal mare.

5. Spesa crescente per la sicurezza online

“Sapere è potere” e se le informazioni passano per la Rete, chi ne controlla il flusso è il monarca. Sono spesso motivate le preoccupazioni di chi evidenzia nella maggior parte delle persone un uso irresponsabile dei social network, nonché un’immorale (e talvolta illegale) condotta dei gestori dei siti nella registrazione dei dati di navigazione. Bisogna tuttavia ricordare che la consapevolezza degli utenti è destinata a crescere di generazione in generazione, mentre potrebbe rappresentare un problema ben più grave, poiché al di fuori della volontà dell’utente, l’uso criminale del Web da parte degli hacker. La spesa di enti, aziende e famiglie in software per la sicurezza online è probabilmente destinato ad aumentare.

6. Lo schermo

La diffusione di Internet procede di pari passo con la miniaturizzazione informatica, che ha ridotto le dimensioni dei computer fino a compattarli in orologi da polso. La convergenza dei media ha contribuito a portare la Rete sul televisore di casa e sul cellulare, rendendo “smart” -tv e -phone. Mentre ci si affanna a differenziare nominalmente i prodotti per ragioni più commerciali che reali (computer portatile, lapdop, smartpad, tablet, smartphone, etc.), la variabile discriminante diventa sempre di più la dimensione dello schermo. È il segno della convergenza dei media, di fronte alla quale l’unica verità che resiste alla creatività dei commerciali è che oggi qualsiasi supporto può fare tutto, a patto che il nuovo media sia sostenuto economicamente da una significativa domanda di mercato. Volete vedere la video-ricetta del giorno sul ripiano della cucina, tra il fornello e il lavabo? Si potrà fare.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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