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La storia di Helen Duncan, l’ultima strega del Regno Unito arrestata per aver rivelato segreti militari

Helen Duncan è stata l’ultima donna a essere arrestata per stregoneria e no, non è un fatto risalente al 1600 a Salem, bensì al 1944 e in Europa. Ecco la storia della finta medium scozzese che ha scontato 9 mesi di prigione e ha diviso l’opinione pubblica.
A cura di Elisa Capitani
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Helen Duncan, l’ultima donna ad essere stata accusata di stregoneria in Gran Bretagna
Helen Duncan, l’ultima donna ad essere stata accusata di stregoneria in Gran Bretagna

Era il 1944, verso la fine della seconda guerra mondiale, quando in un piccolo villaggio della Scozia rurale è stata arrestata l'ultima donna accusata di stregoneria. Durante il mio viaggio nelle Highlands scozzesi, sono rimasta particolarmente impressionata dalla storia di Helen Duncan, medium autodidatta che finì davanti a un tribunale britannico accusata, incredibilmente, di aver violato una legge del Settecento sulla stregoneria. La sua storia ha qualcosa di assurdo, che fa riflettere su quanto a volte le leggi possano essere distorte a piacimento del governo.

Helen Duncan durante una delle sue sedute spiritiche
Helen Duncan durante una delle sue sedute spiritiche

Helen Duncan, la medium scozzese processata come una strega

Helen Duncan, nata MacFarlane, nacque nel 1897 a Callander, un borgo tranquillo alle porte delle Highlands. Fin da giovane ha sempre sostenuto di possedere doti da medium: diceva di poter comunicare con gli spiriti dei defunti e, durante le sue sedute spiritiche, affermava di materializzare presenze attraverso quello che definiva ectoplasma, ovvero una sostanza che usciva dal suo corpo e prendeva forma nella stanza. Negli anni Trenta, le sue sedute attirarono curiosità e scetticismo in tutta la Scozia, alcuni la consideravano una truffatrice, altri una donna dotata di un dono autentico.

Helen Duncan si reca in tribunale a Londra
Helen Duncan si reca in tribunale a Londra

Ma è stato durante la Seconda guerra mondiale che il suo nome divenne un caso nazionale. Infatti, nel 1941, durante una seduta a Portsmouth, Helen avrebbe evocato lo spirito di un marinaio morto nell’affondamento della HMS Barham, un evento militare che il governo britannico aveva tenuto segreto per non indebolire il morale della popolazione in guerra. Quando la notizia uscì su tutti i giornali, le autorità videro in lei una minaccia alla sicurezza nazionale.

The Master’s Temple Church of Spiritual Healing, a Portsmouth, dove Helen faceva le sue sedute
The Master’s Temple Church of Spiritual Healing, a Portsmouth, dove Helen faceva le sue sedute

Dopo anni di sorveglianza, nel 1944 fu arrestata e accusata di fingere pratiche di stregoneria in violazione del Witchcraft Act del 1735. Il processo, tenuto all’Old Bailey di Londra, attirò grande attenzione: la stampa la ribattezzò the last witch of Britain (l'ulima strega del Regno Unito). Helen si dichiarò innocente, sostenendo di non aver mai ingannato nessuno, tuttavia, tra le proteste pubbliche e il sostegno di alcuni spiritualisti, fu condannata a nove mesi di prigione. Helen Duncan è stata l’ultima persona nel Regno Unito a essere incarcerata in base a quella legge, assurdamente in un passato poi non così remoto come nell'immaginario comune.

Vista da Ben Ledi, Callander
Vista da Ben Ledi, Callander

Il Witchcraft Act del 1735, una legge anacronistica

Il Witchcraft Act del 1735 segnò, sulla carta, la fine delle tragiche cacce alle streghe in Gran Bretagna. A differenza delle leggi precedenti, che punivano chi era accusato di praticare la magia, quella del 1735 rovesciava la prospettiva, perché non riconosceva più la stregoneria come un fatto reale, ma considerava reato fingere di possedere poteri magici o spiritici. L’intento era razionalista, si voleva allo stesso tempo proteggere i cittadini dalle frodi e non perseguitare chi veniva ritenuto strega.

Dipinto che raffigura la caccia alle streghe nel Regno Unito, circa 1800
Dipinto che raffigura la caccia alle streghe nel Regno Unito, circa 1800

Tuttavia, il suo linguaggio arcaico lasciava spazio a interpretazioni ambigue, come nel caso di Helen Duncan. Durante il famoso processo del 1944 questa vecchia legge divenne un pretesto per mettere a tacere una figura scomoda, una madre di sei figli che ha fatto emergere informazioni scomode in un periodo di guerra in cui la riservatezza militare era vitale per il morale delle truppe e della popolazione. La vicenda, a cui fecero seguito numerose proteste, spinse il Parlamento britannico a rivedere la norma: nel 1951 fu approvato il Fraudulent Mediums Act, che sostituì il vecchio testo e sancì definitivamente la fine giuridica della stregoneria nel Paese.

Callander
Callander

Callander, il piccolo villaggio dov'è nata Helen Duncan

Callander, il paese natale di Helen, è situato proprio all'inizio delle Highlands, tra il fiume Teith e i rilievi del Trossachs National Park. Oggi è una meta turistica davvero pittoresca, che la nostra guida Connor ci ha presentato come un villaggio con meno di 1000 abitanti, ma all’epoca era una comunità rurale profondamente legata alla religione e alle credenze popolari. Crescere lì significava respirare un mondo dove spiritualità e superstizione convivevano, un terreno fertile per l’immaginazione di una giovane come Helen.

Callander in autunno
Callander in autunno

A Callander ancora oggi, spiega Connor, il suo nome è ricordato con un misto di curiosità e pudore. Nessuno la considera davvero una strega, ma la sua storia continua ad affascinare chi visita la Scozia cercando il confine sottile tra realtà e leggenda. In fondo, il caso di Helen Duncan racconta proprio questo, quanto sia difficile, anche in tempi moderni, separare il bisogno di credere da quello di capire.

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