Cos’è la sologamia e perché sempre più persone scelgono la vita da single

C’è chi sogna l’abito bianco, chi la festa con amici e parenti, chi il viaggio di nozze in un luogo da favola. E poi c’è chi sceglie di dire “sì” a sé stesso. La sologamia, ovvero l’atto di sposarsi da soli, è un fenomeno che incuriosisce, fa sorridere e talvolta divide. Ma cosa significa davvero, al di là delle etichette? Ne abbiamo parlato con il Dott. Antonio Catarinella, psicologo e psicoterapeuta specialista in psicologia clinica e consulente delle identità sessuali presso l'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, per capire meglio cosa si nasconde dietro questa scelta apparentemente insolita.
Che cos'è la sologamia e come funziona
"Sologamia è un termine che indica la celebrazione di una sorta di unione matrimoniale con se stessi, come appunto evoca il nome. Ovviamente è un legame che non ha nessun valore legale e che più che altro corrisponde ad un gesto potente con cui la persona dichiara di volersi impegnare nei confronti di se stessa, coltivando amore e rispetto per la propria persona", spiega l'esperto. Si tratta, quindi, di un atto di auto affermazione e auto riconoscimento. Ci sono stati dei casi mediatici di persone che si sono messe un abito, hanno chiamato testimoni e hanno scelto di giurare amore eterno verso se stessi. Chiaramente, al di là di queste notizie, le persone spesso attribuiscono a questa scelta un valore più che altro simbolico.
L'indipendenza della sologamia
La sologamia, spiega il dott. Catarinella, può essere letta come una fase di passaggio. Per esempio, in alcuni momenti della vita, dopo una rottura, una malattia o anche semplicemente per indipendenza, le persone scelgono di stare con loro stesse, a fronte magari di una società che ti spinge a sposarti e fare dei figli per forza di cose, quando non sempre questo schema si applica a tutti. In particolare, il ruolo della donna è sempre stato relegato in passato a quello di moglie e madre e, per questo motivo, sono sempre più numerose (circa il 35%) le donne che, anche se non praticano la sologamia, decidono di concentrarsi su loro stesse e i loro obbiettivi. "Follow your dreams, not your boyfriends" (Segui i tuoi sogni, non i tuoi ragazzi), recitava la celebre attrice Gillian Anderson in una lettera al London's Royal Albert Hall.
Perché ci sono sempre più single
La diffusione di questa pratica negli ultimi anni si può forse collegare all'aumento del numero di persone single in Italia, secondo i dati più recenti dell'Istat circa 8,8 milioni, e alle ragioni che spingono gli italiani a non ricercare per forza un partner. Il dott. Catarinella spiega che il cambiamento delle priorità individuali è forse tra le prime ragioni che spinge le persone a scegliere una vita da single, soprattutto dal punto di vista lavorativo. Anche una maggiore accettazione della "condizione": fino a qualche anno fa essere single era una condizione sicuramente più stigmatizzata. Ma anche la volontà di non subire alcune pressioni sociali o religiose e una crescente trasformazione dei legami affettivi, quindi relazioni più fluide, con meno vincoli e con più compromessi da ambo le parti.
Benefici e rischi della sologamia
La sologamia può aiutare a coltivare un'autonomia sana e mantenere degli spazi personali che possono diventare creativi: "Diciamo che se dobbiamo dare un significato al termine è proprio questo, cioè la solomogamia sancisce l'idea che prendersi cura dei propri spazi, prendersi cura di sé, è proprio il fondamento di una forma di benessere", spiega l'esperto. Ma la sologamia non è una pratica esente dai rischi. A fronte di una vita quotidiana che può essere molto stressante, scandita da ritmi molto frenetici, sono numerosi i rischi in cui potrebbe incappare una persona che sceglie di praticare la sologamia. Il rischio maggiore si riscontra proprio nel cadere in una condizione di profondo isolamento e profonda chiusura. L'essere umano è sempre stato e sarà sempre un animale sociale, quindi ha bisogno di essere in relazione con altre persone. Se la sologamia è vissuta come un atto di auto consapevolezza può sicuramente fare del bene, se, invece, è vista come un rifiuto del mondo esterno, forse diventa una pericolosa fuga da altri problemi o situazioni da affrontare.