Zverev furioso a Roma: “Non so cosa abbiano fatto, è tutto molto strano”. Ha già trovato un rimedio

Alexander Zverev a Roma si trova molto bene, ha vinto due volte (2017, 2024) e avrebbe potuto vincere anche nel 2018 se la pioggia non lo avesse stoppato quando era in vantaggio su Nadal nel terzo e decisivo set. Ha grandi ambizioni il tedesco, che è partito molto bene, ha lasciato le briciole ai suoi rivali nei primi due turni, nonostante ci sia stato qualcosa che non gli sia andato a genio: le palline con cui si gioca sono molto lente, troppo, soprattutto se rapportate con quelle degli altri tornei giocati sul rosso.
Il campione di Roma si lamenta per le palline
L'attenzione a Roma è posta in larga parte su Sinner, ma non vive tranquillo nemmeno Alcaraz. Zverev è il terzo incomodo. Lo sa e probabilmente nemmeno gli dà fastidio, avere meno pressione può essere un vantaggio. Il tennista tedesco, alla vigilia dell'insidiosa sfida contro Arthur Fils degli ottavi di finale, ha parlato delle palline con cui si gioca al Foro Italico. Zverev, così come Musetti, ha notato una maggiore lentezza, e di questo se n'è lamentato: "In questa edizione le palline sono molto più lente. Non so cosa abbiano fatto. Ovviamente stiamo giocando con le palle Dunlop tutta la stagione sulla terra. Ma a Monte Carlo, Monaco e Madrid abbiamo giocato con delle palline molto veloci. Qui le cose sono diverse. Non trovo la stessa palla, non c'è possibilità".
Il tennista ha trovato un rimedio
L'esperienza non manca al numero 3 ATP, che ha trovato un rimedio per sopperire alla lentezza delle palline: "Sto incordando la mia racchetta circa tre chili in meno rispetto a qualsiasi altro torneo giocato sul rosso. La grande differenza rispetto allo scorso anno la faccia la palla, è molto strano. Ci dicono che è la stessa palla, ma non c'è nessuna possibilità al mondo che lo sia".