Serena Williams accusata di stregoneria: “L’avversaria consultò un mago nero per vincere”

Da “regina” a “strega”. Serena Williams, una delle tenniste più forti e vincenti di tutti i tempi, ha raccontato un gustoso aneddoto relativo alla sua carriera. “The Queen”, spesso straripante in campo e dominante con le avversarie, ha dovuto fare i conti anche con accuse assurde. Ne ha parlato in un podcast, rivelando che una giocatrice l’ha addirittura tacciata di stregoneria.
Serena Williams racconta la cosa più folle che ha sentito sul suo conto
Si tratta senza dubbio della cosa più folle che Serena abbia mai sentito nella sua eccezionale carriera, senza se e senza ma. In occasione del podcast Stockton Street, in cui è intervenuta insieme a sua sorella Venus e alla cantante e attrice Ciara — e che prende il nome dal posto di Los Angeles in cui sono cresciute tennisticamente — la 23 volte vincitrice Slam, tra una risata e l’altra, ha svelato: "La cosa più folle che abbia mai sentito dire su di me è che facevo stregoneria e magia nera perché maltrattavo (tennisticamente, ndr) spesso una ragazza".
Serena accusata di stregoneria, la curiosa vicenda
Veri e propri riti con il suo team per aumentare la forza, già esagerata, di Serena Williams in campo e non concedere chance alla povera avversaria: "Lei sosteneva che facessimo magia nera per batterla". Una vicenda che anche Venus conosce bene: "Da quanto ho capito, qualcuno del suo team ha consultato un mago nero per sconfiggere Serena".
Il dominio nel tennis di Serena Williams
Sono diverse le tenniste che in carriera hanno avuto vita molto difficile contro Serena Williams. Basti pensare a Maria Sharapova, che aveva un passivo di 2 vittorie contro 20 sconfitte, o alla polacca Radwanska, che ha perso 10 match su 10. Una lista molto lunga, che conferma il valore di Serena Williams, capace di lasciare un segno indelebile nel tennis.
Bastano i “freddi” numeri per sintetizzare la sua carriera: 73 titoli, di cui 23 Slam, e il numero uno al mondo conquistato per 319 settimane complessive, di cui 186 consecutive. Muscolare, grintosa, a tratti straripante, era difficile avere la meglio sull’americana, a suo agio in ogni parte del campo. Il suo tallone d’Achille? Gli spostamenti e le variazioni, con una tenuta mentale che a volte cedeva alla frustrazione e al nervosismo. Quel che è certo è che, quando si giocava contro di lei, spesso e volentieri non si aveva molto da perdere.
 
		 
  