Chris Eubanks si ritira a 29 anni, è stato l’unico vero “alleato” di Sinner nel caso Clostebol

Chris Eubanks ha annunciato il suo ritiro dal tennis professionistico. A 29 anni il giocatore americano ha deciso di dire stop attraverso un post sui social in cui ha ripercorso le tappe della sua carriera, tra incredulità, orgoglio e gratitudine. Il nome di Eubanks è stato associato nei mesi scorsi al caso Clostebol di Jannik Sinner. Infatti lo statunitense è stato l'unico a documentarsi in modo capillare sulla vicenda schierandosi al fianco del campione italiano.
Eubanks si ritira a 29 anni, l'annuncio su Instagram
Era da un po' che Eubanks non giocava, e il suo essere spesso presente negli studi TV come commentatore aveva fatto immaginare che potesse arrivare un annuncio sulla sua carriera. E così è stato: "Se aveste detto a quel ragazzino del Southside di Atlanta che avrebbe raggiunto tutto ciò che poi ha fatto, non vi avrebbe mai creduto. Due volte Giocatore dell’Anno della ACC? Sì, certo. Quarti di finale a Wimbledon? Impossibile. Un olimpionico? Inimmaginabile".
E il viaggio di Eubanks, almeno in campo, sembra essere arrivato al capolinea: "Ho avuto l’opportunità di viaggiare per il mondo e costruire relazioni incredibili, il tutto mentre realizzavo il sogno di una vita: giocare a tennis da professionista. Non riesco a trovare le parole per descrivere quanto io sia stato fortunato. È davvero la fine?! Difficile dirlo con certezza, ma se lo fosse… WHOOPTY DOO!!! È stato un viaggio incredibile".
La carriera e i risultati di Eubanks
Christopher Eubanks ha assaggiato per la prima volta il circuito maggiore nel 2015, proprio ad Atlanta, la città dove è nato e cresciuto. Due anni più tardi, sempre lì, sarebbe arrivato anche il suo primo successo ATP: un segnale di quello che sarebbe poi diventato il vero punto di svolta della sua carriera.
Il 2023, infatti, è stato l’anno della consacrazione. Eubanks ha firmato una corsa straordinaria fino ai quarti di finale al Masters 1000 di Miami, ha sollevato il suo primo – e unico – titolo ATP a Maiorca sull’erba, e si è spinto fino ai quarti anche a Wimbledon, dove ha catturato l’attenzione di tutti. Un exploit che gli è valso il best ranking: numero 29 al mondo, raggiunto proprio all’indomani dell’avventura londinese.
La presa di posizione a favore di Jannik Sinner
Dopo che Jannik Sinner ha trovato l’accordo con WADA per i tre mesi di sospensione, l’ITIA, International Tennis Integrity Agency, ha organizzato un incontro con i giocatori per entrare nello specifico del caso e documentare tutti sulla questione. L’unico a presentarsi è stato proprio Eubanks che, in un podcast, ha rivelato: "Volevo prepararmi nel caso in cui a me, come giocatore attuale, fosse stato chiesto di parlarne. E così mi sono assunto la responsabilità di leggere tutte le 33 pagine del rapporto. Ho dovuto rileggere alcuni passaggi più volte per cercare di capirne il significato”.
Da commentatore ESPN ha voluto vederci chiaro anche per non parlare a vanvera: "Per quanto mi riguarda, volevo solo assicurarmi di avere una buona comprensione dei fatti del caso e non permettere semplicemente a ciò che leggevo sui social media di dettare la mia percezione. È stato un po’, direi, scoraggiante vedere cose dette pubblicamente che, in base alla mia comprensione delle regole in quel momento, semplicemente non erano fattuali. Semplicemente non erano vere".
Nessuna disparità di trattamento tra Sinner e i suoi colleghi: "Mi chiedevano: ‘Beh, pensi che sarebbe successo se non fosse stato Jannik Sinner?’. E la mia risposta è stata: è successo a Marco Bortolotti. Il suo rapporto ITIA è proprio lì, facilmente accessibile, e puoi cercarlo. E quando l’ho menzionato, la maggior parte dei giocatori semplicemente non lo sapeva. E io non avevo mai sentito parlare di Marco Bortolotti. Quindi spesso inviavo loro il rapporto e dicevo: ‘Leggetelo! È esattamente la stessa cosa, ed è molto più corto di quello di Sinner’".