Berrettini crolla in lacrime dopo essersi ritirato: dice una frase al suo team che spacca il cuore

"Non me lo merito": poche parole rivolte al suo team in tribuna, che spaccano il cuore di chi sperava che Matteo Berrettini avesse finalmente saldato il conto con la sfortuna e potesse proseguire la sua risalita verso le posizioni che gli competono nel tennis mondiale. Matteo si è ritirato nei sedicesimi del torneo di Roma contro Casper Ruud dopo aver perso il primo set: non è stato sconfitto nel modo in cui ogni sportivo dovrebbe "meritarselo", ovvero perché l'avversario è stato più bravo di lui, ma perché la malasorte non gli lascia tregua. Il 29enne romano si è arreso ancora una volta al suo corpo, si tratta del solito problema agli addominali obliqui – particolarmente sollecitati dalle violente torsioni del busto indotte dalla potenza dei suoi colpi migliori, servizio e dritto – che già lo aveva costretto al ritiro a Madrid e che lo tormenta da tempo.
Berrettini è risalito al numero 30 in classifica, lui che è stato anche in sesta posizione nel ranking, si sta impegnando al massimo per tornare nella Top 10, ma così diventa tutto più difficile. In quel "non me lo merito" c'è tutta l'amarezza per aver fatto il possibile, anche da un punto di vista di prevenzione degli infortuni proprio nella zona per lui più delicata, per evitare ricadute come quella di oggi.
Berrettini si ritira a Roma contro Ruud: solito problema agli addominali obliqui
Matteo a Roma giocava in casa, ci teneva da morire e si era preparato al meglio. Il primo set con Ruud era stato tiratissimo, l'azzurro aveva fatto match pari fino al 6-5 per il norvegese, faticando un po' sul suo servizio (una palla break annullata nel secondo game), ma restando sempre in partita e senza dare alcun segnale di difficoltà. Poi il break decisivo al dodicesimo gioco e l'inizio del secondo parziale in salita: Ruud ha tenuto la la sua battuta, Matteo ha ceduto la sua e sul 5-7/0-2 si è prima avvicinato all'arbitro comunicandogli che si ritirava, poi è andato dall'altra parte del campo a stringere la mano al norvegese.
Berrettini è uscito dal campo distrutto, le mani sugli occhi a coprire le lacrime, mentre il pubblico e il suo avversario, uno dei tennisti più sportivi del circuito, applaudivano. Bellissimo il messaggio scritto sulla telecamera – come d'abitudine per chi vince – da Ruud: "Mi dispiace Matteo, rimettiti".
Matteo molto giù in conferenza: qualche segnale già era arrivato ieri
Intervenuto successivamente in conferenza stampa, il romano è apparso davvero abbacchiato, il colpo è stato duro. Berrettini ha spiegato che i problemi già si erano palesati prima di scendere in campo e che aveva avuto qualche segnale già ieri: "Poi l'amore per questo torneo, per questa città, per mio fratello (ieri lui e Jacopo hanno giocato il doppio assieme e perso contro Musetti e Sonego, ndr) e per lo sport che faccio, mi ha spinto a provarci fino all'ultimo. Fino a dieci minuti prima del match di oggi pensavo di non farcela, ma ci ho provato. Non volevo ritirarmi, ma poi so quello che succede, che devo stare fermo per tre mesi. Credo di essermi fermato in tempo, spero di non aver fatto danni troppo gravi, non credo di essermi strappato. Mi sono fatto male vicino a un punto in cui mi ero fatto male in passato, non so che cosa sia sbagliato nei miei obliqui". Dai, Matteo, non ti arrendere.