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Olimpiadi invernali 2022 a Pechino

Quella bambina è Arianna Fontana, aveva 6 anni: “La vinci la coppa? Credo di sì”

Arianna Fontana è tornata in Italia: prove di pace con la Federghiaccio dopo le polemiche delle Olimpiadi, l’obiettivo è arrivare a Milano-Cortina tra quattro anni.
A cura di Paolo Fiorenza
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Dopo le tante polemiche innescate a Pechino dalle parole di Arianna Fontana, che aveva attaccato la Federghiaccio per il mancato supporto degli ultimi anni, essendo stata "costretta ad andare in Ungheria per allenarsi", oltre alle durissime accuse rivolte ad "alcuni maschi che la prendevano di mira sul ghiaccio cercandola di farla cadere" – parole cui aveva risposto in maniera altrettanto dura il presidente federale Gios – adesso che tutti i protagonisti sono tornati in Italia e le emozioni possono decantare, è il momento di trovare serenità e soprattutto un'intesa che consenta ad una delle più grandi sportive della storia italiana di andare avanti nelle migliori condizioni possibili fino ai prossimi Giochi che si svolgeranno in Italia nel 2026.

Dal canto suo, la 31enne lombarda sembra intenzionata a tendere la mano alla Federazione, almeno dalle prime dichiarazioni rese al ritorno alla Malpensa: "Se ci sarò a Milano-Cortina? È un sogno, un gran bel sogno, la mia prima Olimpiade è stata Torino, concludere a Milano sarebbe incredibile. Mai dire mai, sognare non costa nulla, sogniamo insieme e vedremo se ci sarò".

Ed anche il marito della Fontana, quell'Anthony Lobello indicato dal presidente Gios come il punto del contendere per una presunta volontà della pattinatrice di imporlo come CT della Nazionale, lancia messaggi distensivi pur puntualizzando alcune cose: "Mai chiesto di diventare CT. Credo che le relazioni possano andare in direzioni differenti e c’è sempre un modo per risolvere i problemi. Non importa cosa tu possa pensare di un'altra persona ma a volte devi lavorare insieme per un obiettivo. Disponibile a incontrarlo? Certo, assolutamente, ma bisogna avere la volontà di risolvere il problema. Posso dire che i rapporti con la Federazione sono buoni mentre invece con il presidente Gios c'è qualche problema. La sua visione su quello che va fatto per avere successo è diversa. I nostri standard sono molto alti e credo che a volte sia questo il problema".

Parole raccolte con favore dal presidente della Federghiaccio, che fa capire come la voglia di arrivare ad un accordo sia reciproca: "Le dichiarazioni di Anthony Lobello lasciano ben sperare per il futuro, sono fiducioso – replica Gios – Non c'è dubbio che il presidente debba risolvere il problema, voglio solo capire cosa vuole per definire il come. Li incontrerò. Questione personale con me? Anche io devo migliorare qualcosa, non ci sono dubbi. Come presidente ho anche la responsabilità di dare una buona immagine all'esterno. Direi che fino a oggi ha funzionato tutto benissimo, abbiamo portato medaglie. C'è sempre da migliorare e faremo di tutto per migliorare. Non mi pare però che abbiamo standard bassi rispetto agli altri. Mi pare che con queste dichiarazioni di Anthony Lobello siano in una situazione ottimale per trovare una soluzione. Lui proseguirà a fare l'allenatore di Arianna e su questo non si discute, le scelte tecniche le faremo noi. Faremo il meglio, sentiremo tutti gli atleti".

Arianna Fontana dopo la vittoria dell'oro nei 500 metri
Arianna Fontana dopo la vittoria dell'oro nei 500 metri

Restano come pietre le parole della campionessa azzurra prima di lasciare la Cina, quel "troppe cose devono cambiare" e "altri quattro anni così non li reggo", ma dietro le quinte anche il presidente del Coni Gianni Malagò sta provando a ricucire lo strappo. Sembra davvero improbabile che l'atleta italiana più medagliata di sempre alle Olimpiadi – che a Pechino ha superato Stefania Belmondo portandosi a quota 11 grazie all'oro nei 500 metri, all'argento in staffetta mista e all'argento nei 1500 metri – arrivi alla rottura definitiva e non prosegua la sua meravigliosa carriera rimpinguando la sua bacheca e continuando ad innalzare il nome dell'Italia.

Una carriera che la pattinatrice aveva immaginato esattamente così fin da piccola, con quella preveggenza che appartiene solo ai campionissimi. È toccante il video postato su Instagram dalla Fontana, in cui si vede una Arianna bambina pattinare a 6 anni – con immagini alternate ai trionfi di Pechino – e poi rispondere all'intervistatore con la sicurezza della predestinata: "La vinci la coppa?", "Credo di sì". "Se oggi quella bimba mi vedesse, so che sarebbe orgogliosa", è il commento della fuoriclasse azzurra a corredo del video. Certo che lo sarebbe, esattamente come milioni di italiani.

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