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MotoGP, Zarco attacca Rossi: “Sanzione? Commissari influenzati dai suoi commenti sull’incidente”

Johann Zarco non è d’accordo con la sanzione comminatagli dalla commissione disciplinare della MotoGP per aver causato l’incidente con Morbidelli nel GP d’Austria e attacca Valentino Rossi che, a suo dire, avrebbe influenzato la decisione dei commissari: “Saltare sulla barca del ‘Dottore’ è facile. Si tratta solo di cani che abbaiano”
A cura di Michele Mazzeo
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Dopo aver causato l'incidente con Franco Morbidelli nel GP d'Austria, Johann Zarco se l'è cavata con una sanzione minima (partirà dalla pit-lane nel GP di Stiria). Il pilota francese non sembra però essere d'accordo con quanto dichiarato dai commissari dopo le udienze con i protagonisti del crash del Red Bull Ring. Il pilota del team Ducati Avintia continua a professare la propria innocenza, non ammettendo la "condotta di guida irresponsabile" additatagli dalla commissione disciplinare influenzata, a suo dire, dai duri commenti fatti in tv e sui social network da Valentino Rossi (che in pista si è visto passare la moto di Morbidelli a pochissimi centimetri dal casco).

Beh saltare sulla barca di Rossi è facile, è un porto sicuro – ha detto infatti Johann Zarco ai microfoni dell'emittente francese Canal+ parlando in merito alla sanzione comminatagli per l'incidente con Morbidelli di domenica scorsa -. Quando Valentino parla a seguire il suo parere non si sbaglia mai. Alla fine si tratta solo di cani che abbaiano – ha poi rincarato il transalpino –, nulla di cui preoccuparsi.

Accetto la penalità e fine della storia, non farò appello, meglio voltare pagina e andare avanti senza ulteriori strascichi – ha poi proseguito il classe '90 due volte vincitore del titolo di Moto2 -, non sono d’accordo sulla tesi dei commissari secondo la quale ho tagliato la strada a Franco Morbidelli. Mi hanno detto che sono stato ottimista a cercare di compiere quella manovra. Per me è un incidente di gara – ha infine sottolineato l'alfiere della Ducati Avintia che ha appena ricevuto l'idoneità dai medici per scendere in pista al sabato nel GP di Stiria –, ma hanno preferito dare la colpa a me anziché convenire con me che entrambi i piloti coinvolti possono avere una responsabilità”.

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