Il consiglio a Leclerc di Ralf Schumacher allarma la Ferrari: “Mandi in giro Nicholas Todt”

La stagione della Ferrari è diventata un terreno minato. Alla vigilia del GP di Las Vegas della Formula 1 2025 i risultati non arrivano, le dichiarazioni pesano e l'equilibrio interno sembra sempre più fragile. In questo clima, il consiglio lanciato da Ralf Schumacher a Charles Leclerc ha fatto rumore: per l'ex pilota F1, fratello della leggenda Michael, è il momento di attivare Nicholas Todt e capire se il progetto Ferrari meriti ancora fiducia.
Il monito nasce dalle parole dure del presidente John Elkann, che ha invitato i piloti a "parlare meno e guidare di più". Una frase che ha scosso il paddock e aperto interrogativi su chi fosse davvero il destinatario: solo Hamilton, come sostiene parte della stampa britannica, oppure anche Leclerc, che da sette anni prova a tenere a galla il Cavallino in piena crisi tecnica?

Schumacher non ha dubbi. E nel suo podcast è stato chiaro. Per lui, il monegasco dovrebbe muoversi subito: "Manderei il mio manager in giro per capire cosa sta succedendo. Ho sempre avuto un piano B e discuterei soluzioni alternative. Consiglierei a Leclerc di fare lo stesso oggi". Un invito diretto che suona come un chiaro messaggio: "Mandi in giro Nicholas Todt".

Secondo l'ex pilota tedesco, Leclerc sta facendo un lavoro eccellente nonostante una vettura incapace di lottare per la vittoria. È il miglior pilota in griglia dopo Verstappen, ma mentre l'olandese rincorre il quinto titolo, il monegasco resta intrappolato in un progetto che non decolla. Di qui la necessità, secondo Schumacher, di chiedere chiarimenti a Elkann: "Se fossi Charles, chiederei a cosa si riferiva. Merita rispetto".
La tensione si somma a un altro tema delicato: la gestione Hamilton. Il sette volte iridato è finito nel mirino dello stesso Schumacher, che si è chiesto se la Ferrari possa davvero continuare a giustificare un ingaggio da oltre 60 milioni l'anno a fronte di risultati insoddisfacenti. Da qui l'ombra di un possibile piano alternativo interno, con il giovane Bearman che nella sua stagione da rookie con la Haas continua a impressionare.

Nel frattempo il 2026, anno della rivoluzione regolamentare, si avvicina. E con esso la possibilità concreta che Leclerc debba decidere se restare o cercare un team in grado di offrirgli garanzie tecniche reali. Al momento, tra i top team, solo McLaren appare una certezza, ma con Norris e Piastri blindati non sembrano esserci spiragli.
Il messaggio di Schumacher è chiaro e, per Maranello, preoccupante: Leclerc non può più permettersi di aspettare promesse. Deve muoversi, capire, pretendere. E preparare davvero un piano B. Una prospettiva che, per la Ferrari, è il vero incubo della stagione.