L’ultimo omaggio a Samuele Privitera, la commozione di mamma Monica: “Non fermatevi, correte per lui”

La tragica morte di Samuele Privitera a causa di un dosso che gli ha fatto perdere il controllo della bici, lanciandolo fatalmente contro una cancellata non ha fermato il Giro Internazionale della Val d'Aosta. L'organizzazione, all'unisono con tutti i team partecipanti aveva cancellato la seconda tappa e deciso di far scegliere ai ciclisti se e come partecipare alla terza. Alla fine, la gara è ripartita non senza un ultimo commosso omaggio al diciannovenne, con le emozionate parole di mamma Monica che ha appoggiato il proseguimento della competizione.
Il Giro internazionale della Valle d'Aosta Mont Blanc ha voluto ricordare ancora una volta alla partenza di Pré Saint-Didier, Samuele Privitera, il 19enne corridore ligure morto martedì scorso nel corso della prima tappa. Dopo il ricordo lasciato dal Tour de France e poi la sentita dedica di Tadej Pogacar all'arrivo sull'Hautacam, ora l'ultimo atto. In prima fila i genitori del ragazzo, tutti i compagni di squadra e lo staff del Team Hagens Berman Jayco, del quale Samuele faceva parte da due stagioni.
Il commovente saluto di mamma Monica: "Samuele lascerà un vuoto incolmabile, nessuno si senta in colpa"
La scelta di ripartire è stata appoggiata da mamma e papà che hanno esortato gli altri ragazzi a farsi forza: "Trovate il coraggio, correte anche per lui" ha detto con le lacrime agli occhi mamma Monica. "Lascerà un vuoto immenso perché era una ragazzo eccezionale" ha proseguito ai microfoni Rai. "Ringraziamo dell'immensa ondata d'affetto ricevuta, non era scontata… Desideriamo dire ai suoi compagni e alla sua squadra di non sentirsi minimamente in colpa di nulla. Purtroppo o per fortuna la vita prosegue… Ora ce lo riportiamo a casa"
La terza tappa, un lunghissimo omaggio del gruppo per Samuele Privitera
La terza tappa è stata fortemente simbolica. Dopo la pausa per il lutto che ha di fatto cancellato la seconda frazione del Giro, la prima parte della terza è stata neutralizzata, affrontata ad andatura ridotta da parte di tutto il gruppo compatto in un ultimo omaggio a Samuele. Poi libera scelta, da parte dell'organizzazione che non ha imposto a nessuno di fermarsi o proseguire fino ai 2400 metri del Colle del Gran San Bernardo, dove è stabilito l'arrivo ufficiale.
Tutto in perfetto accordo tra gli organizzatori e direttori sportivi dei team internazionali che sono presenti al Giro della Val d'Aosta che hanno stabilito le modalità con un comunicato ufficiale: i primi 40 chilometri sono stati neutralizzati con "l'allunamento del GPM del Col d'Introd e del primo sprinta Gressant". Aumentato anche il protocollo di sicurezza per i corridori presenti: "Presenza di 4 ambulanze al seguito della corsa, presenza di tre medici di cui due rianimatori. Tutti i premi della corsa verranno devoluti alla famiglia di Samuele".
Il ricordo per Samuele Privitera di Axel Merckx e della fidanzata Vittoria Grassi
Il general manager e proprietario del team Devo per cui correva Samuele Privitera, Axel Merckx, lo aveva ricordato con parole emozionanti: "Era, e sarà per sempre, l’anima e la personalità di questa squadra". Anche la ragazza del diciannovenne, Vittoria Grassi – pure lei ciclista juniores – ha raccontato il proprio dolore: "L'ho saputo mentre ero in pista mi hanno chiamato i miei genitori. E' stato lui a insegnarmi la forza e la dedizione per questo sport. So che negli ultimi istanti della sua vita, Samuele era felice".
Le indagini sull'incidente di Privitera: nessuna responsabilità di terzi, una fatalità
Oramai sull'incidente mortale che ha visto coinvolto Samuele Privitera non ci sono più dubbi: si è trattato di una tragica fatalità. Ricevuti gli atti della Polizia stradale, sugli accertamenti svolti a seguito dell’incidente, la Procura d'Aosta non ha ravvisato responsabilità di terze parti nell’accaduto. I poliziotti hanno visionato anche le immagini di filmati girati in occasione del passaggio della carovana nell’area dell’incidente e sentiti i testimoni oculari, tra cui il ciclista che ha assistito da vicino all'incidente. Ufficiale anche l'autorizzazione a procedere con le esequie per il funerale, visto che non sarà predisposta l'autopsia.