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Giro, ultima tappa a Cavendish. Ma il trionfo finale è di Nibali

Mark Cavendish taglia per primo in volata il traguardo di Brescia che chiude il Giro 2013. Ma gli applausi sono tutti per Vincenzo Nibali, il corridore dell’Astana per la prima volta vincitore in rosa dopo il 2° posto del 2011.
A cura di Alessio Pediglieri
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Nibali vincitore giro 2013

E' stato un Giro sorprendente, splendido e indimenticabile. Nel bene e nel male e non solo perchè possiamo festeggiare la vittoria in Rosa di Vincenzo Nibali, il ‘Cannibile' dell'edizione 2o13. Ma perchè in questa edizione si è assistito di tutto e di più, dal maltempo che ha condizionato la corsa rimodellando una serie infinita di tappe (con la storica sospensione che non ha fatto disputare le storiche salite del Gavia e dello Stelvio), alle storie di doping, fino alla vittoria di Nibali che ha dimostrato uno strapotere d'altri tempi.

L'ultima tappa per onore di cronaca è stata vinta da Cavendish (al quinto successo in questa edizione) davanti a Modolo e Viviani  per il percorso-passarella finale da Riese Pio X a Brescia su un tracciato dedicato ai velocisti di giornata. Ma questo Giro ha raccontato soprattutto un'altra storia, quella di Vincenzo Nibali, 29enne messinese dell'Astana.

Dal controllo alla fuga in salita – Si era presentato al via come uno dei principali aspiranti alla vittoria del Giro, assieme a Bradley Wiggins, Michele Scarponi, Cadel Evans e il vincitore uscente, Ryder Hesjedal. Ma per gli avversari da subito c'è stata poca gloria. Dopo la cronometro a squadre chiusa al terzo posto e una prima settimana di controllo, al termine dell'ottava tappa, una cronometro di 54,8 km da Gabicce a Saltara, Nibali riesce a conquistare di nuovo la maglia rosa dopo tre anni di distanza. Ma è nella decima tappa, al primo vero arrivo in salita sull'altopiano del Montasio, che compie il ‘delitto perfetto': si classifica terzo, mantenendo il primato in classifica generale dimostrando di controllare con facilità gli avversari per la vittoria finale, fino al weekend della seconda settimana del Giro. Quando, sull'arrivo di Bardonecchia, rompe gi indugi e attaccando a 2 km dall'arrivo riesce a staccare tutti, insieme all'eroe di giornata Mauro Santambrogio cui regala la vittoria di tappa rinunciando allo sprint conclusivo.

Senza rivali – Nel momento più importante, quando arrivano le montagne che contano (malgrado i tracciati ridimensionati per il maltempo) è sempre lui a dettare i ritmi della corsa. Il giorno dopom sull'arrivo del Colle del Galibier, Nibali controlla, gestisce e mantiene il vantaggio in classifica nei confronti degli inseguitori, fino alla diciottesima tappa. La cronoscalata da Mori a Polsa è un suo assolo: si aggiudica la vittoria staccando di 58″ il secondo della tappa Samuel Sánchez e di 2'36" il secondo della classifica generale Cadel Evans. Non soddisfatto, il leader dell'Astana si ripete anche nella ventesima frazione, l'ultima di montagna, con arrivo alle Tre Cime di Lavaredo, staccando gli inseguitori e giungendo al traguardo in solitaria.

Ecco, le prime posizioni della classifica generale finale del Giro d'Italia 2013:

1 Vincenzo Nibali (ITA) Astana 79:23:19
2 Rigoberto Urán (COL) Team Sky +4:43
3 Cadel Evans (AUS) BMC Racing +5:52
4 Michele Scarponi (ITA) Lampre +6:48
5 Carlos Betancur (COL) AG2R +7:28
6 Przemyslaw Niemiec (POL) Lampre +7:43
7 Rafal Majka (POL) Saxo – Tinkoff +8:09
8 Beñat Intxausti (ESP) Movistar +10:26
9 Mauro Santambrogio (ITA) Vini Fantini +10:32
10 Domenico Pozzovivo (ITA) AG2R +10:59

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