3.105 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Rizzoli confessa il suo errore più grave: “Diedi punizione dal limite invece del rigore”

Nicola Rizzoli, attuale designatore di Serie A, ha alle spalle una carriera arbitrale ricca di soddisfazioni e riconoscimenti, ma anche con qualche passo falso. A distanza di anni, oggi ammette quali sono stati i suoi errori più grandi, uno in particolare commesso in Champions League: all’epoca si parlò di “vergogna”.
A cura di Paolo Fiorenza
3.105 CONDIVISIONI
Immagine

Nicola Rizzoli sta compiendo in pieno il cursus honorum della carriera arbitrale: dopo essere stato uno dei fischietti italiani di punta dello scorso decennio, due volte riconosciuto come miglior arbitro al mondo, il quasi 50enne emiliano riveste dal 2017 il ruolo di designatore per la Serie A.

Tante le soddisfazioni per Rizzoli sui campi di calcio europei e mondiali, con l'apice raggiunto dalle finali di Champions League e Coppa del Mondo. Ma anche qualche amarezza, per errori pesanti – quando ancora neanche si immaginava il supporto del VAR – come quelli confessati alla ‘Gazzetta dello Sport'.

"Nel derby di Milano, concessi un rigore inesistente… Ma quello indimenticabile lo commisi in Atlético Madrid-Barcellona di coppa. Diedi una punizione dal limite invece del rigore che, se realizzato, avrebbe qualificato il Barcellona. Non mi accorsi del fatto che il giocatore dell'Atletico aveva i piedi fuori dall’area ma la mano con la quale aveva colpito il pallone era all’interno. Se ci fosse stato il VAR…".

Era il 13 aprile 2016, gli uomini di Simeone batterono per 2-o i catalani grazie ad una doppietta di Griezmann, ribaltando l'1-2 dell'andata e qualificandosi per la semifinale di Champions League (poi avrebbero perso in finale al Meazza dal Real). Al 91′ accadde il fattaccio: un netto fallo di mano in area di rigore di Gabi su cross di Iniesta. Come ricordato dall'arbitro di Mirandola, fu concessa solo punizione. In Spagna – soprattutto sponda catalana – si parlò allora di "vergogna", con titoloni durissimi nei confronti di Rizzoli.

Secondo il designatore il VAR è uno strumento ormai imprescindibile, nonostante qualche critica rivolta all'utilizzo che ne viene fatto, ai protocolli applicati ed anche al diverso approccio degli arbitri, troppo variabile di partita in partita.

"Siamo alla quarta stagione online, più una off-line. Per arrivare a un utilizzo ottimale del Var erano e sono necessari addestramento, verifiche, confronti, correzioni. Posso garantire che la tecnologia ha notevolmente ridotto il numero degli errori e non mi riferisco soltanto al fuorigioco e al gol non gol. I numeri, le percentuali lo confermano. Per il futuro mi auguro che sul fallo di mano si possa sviluppare una discussione ad alto livello. Tutto è perfettibile. Colpire il pallone con le mani, nel calcio, è antisportivo, ma è altrettanto vero che non si può pensare che il difendente possa intervenire con le braccia dietro la schiena, è un movimento innaturale e anche rischioso sul piano della stabilità".

Rizzoli anticipa poi quello che sarebbe un cambiamento ancora più epocale, dopo aver già visto Orsato a 90° e Irrati alla Domenica Sportiva: spiegare in tempo reale le decisioni, come avviene in alcuni casi negli sport americani.

"Un deciso passo avanti lo farà compiere il chiarimento live. L'obiettivo è quello di riuscire a comunicare, in tempo reale, con l'esterno la decisione che si è appena presa, la motivazione della scelta. Naturalmente anche quella del VAR".

3.105 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views