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Superlega europea di calcio

La Superlega va avanti: Juventus, Real e Barcellona portano Uefa e FIFA in tribunale

Juventus, Real Madrid e Barcellona proseguono la propria battaglia a sotegno del progetto Superlega e sono pronti ad avviare un’azione legale contro gli organi di governo del calcio europeo e mondiale Uefa e Fifa al fine di mettere fine alla loro posizione di monopolio nella gestione di questo sport.
A cura di Michele Mazzeo
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Juventus, Real Madrid e Barcellona proseguono la loro battaglia a sostegno della Superlega e passano al contrattacco. Gli unici tre club calcistici che non hanno ancora abbandonato il progetto scissionista sono infatti intenzionati ad avviare un'azione legale contro gli organi di governo del calcio europeo e mondiale Uefa e Fifa al fine di sovvertirne la gestione monopolistica di questo sport.

La società con sede in Spagna A22, che rappresenta i club della Superlega, vuole difatti chiedere alla Corte di giustizia europea di valutare se i due enti rispettano le regole sulla concorrenza dell'Ue. Nello specifico si chiede se la Uefa può mantenere il ruolo di regolatore in grado di imporre sanzioni ai club pur traendo profitto dall'organizzazione di tornei come la Champions League, l'Europa League e la Conference League.
Secondo quanto riportato dal Financial Times che ha avuto modo di visionare il documento che sarà presentato alla Corte di giustizia europea, la Super League accusa Uefa e Fifa di abusare della loro posizione dominante. "Contrariamente ad altri mercati delle competizioni sportive, Uefa e Fifa mantengono e difendono strenuamente una posizione monopolistica nel calcio europeo che va contro la legge sulla concorrenza, nonostante gli sforzi di altri operatori per accedere al mercato" cita infatti testualmente il documento.

Questo fa seguito alla sentenza emessa sulla questione dal tribunale di Madrid, dopo la quale la Uefa ha ritirato le sanzioni nei confronti dei 12 club fondatori della Superlega, che ha deferito il caso alla Corte di giustizia europea per decidere se gli statuti di Uefa e Fifa, che conferiscono loro il diritto esclusivo di organizzare il calcio in Europa, siano compatibili con il diritto dell'UE. A tal proposito l'Uefa ha già ricevuto un ampio sostegno politico dai governi europei, 16 dei quali (Italia compresa) interverranno in udienza per difendere l'attuale modello europeo di sport. In quel caso Bruxelles farà anche osservazioni sul caso relativo alla conformità delle regole Uefa e Fifa alle regole della concorrenza e del mercato interno dell'UE, ha già anticipato un portavoce della Commissione europea.

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I club della Superlega spiegano che l'obiettivo principale del procedimento legale era quello di determinare se Uefa e Fifa stanno agendo in linea con le regole della concorrenza e se possono "escludere legittimamente la concorrenza in un mercato che rappresenta l'1 per cento del PIL dell'Unione europea".

Qualora la Corte di Giustizia europea dovesse dar ragione a Juventus, Real Madrid e Barcellona, il progetto Superlega andrà avanti seppur profondamente rivoluzionato rispetto all'originale contrastato fin dagli albori da tifosi, sportivi e politici di tutta Europa. Se dovesse essere legittimata dall'assise dell'Ue, la nuova Superlega, contrariamente al disegno originario, non avrà membri permanenti, ma dovrebbe "essere aperta al 100%", reintroducendo dunque quel criterio di meritocrazia così radicato nella concezione europea dello sport. Ma le novità non finirebbero qui, visto che eventualmente le leghe diventerebbero due, entrambe di 20 squadre, con una seconda lega alla quale tutti i club potrebbero qualificarsi.

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