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Boston Celtics batte Miami in gara 7 ed è alle Finals NBA, sfiderà Golden State

In una partita folle, più volte virtualmente chiusa, a spuntarla alla fine è la squadra di Ime Udoka, che si giocherà a partire dal prossimo giovedì le sue 22esime Finals NBA.
A cura di Luca Mazzella
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Prima Kevin Durant e Kyrie Irving, poi Giannis Antetokounmpo, infine Jimmy Butler. I favoriti a inizio stagione, i campioni in carica, la squadra col primo record a Est. Sono questi gli ostacoli incontrati e abbattuti lungo il percorso Playoffs dai Boston Celtics, da stanotte campioni della Eastern Conference dopo il 100-96 contro dei Miami Heat mai domi e trascinati dal solito incredibile Jimmy Butler ai limiti dell'ennesima impresa sportiva. La squadra di Ime Udoka, sempre in vantaggio dal primo all'ultimo minuto, ha trovato in Marcus Smart (13 dei 18 punti finali di Boston arrivano da suoi punti o assist), Jayson Tatum (24 punti, 10 rimbalzi, 6 assist e un paio di canestri spettacolari che ricacciano indietro Miami negli ultimi minuti) e Al Horford (14 rimbalzi, molti dei quali proprio nell'ultimo quarto) gli eroi di un successo tanto sudato quanto meritato. Importante anche il contributo di Jaylen Brown, che con 24 punti pareggia il fatturato di Smart e brilla sul palcoscenico di una gara 7 che entra nella storia dei Playoffs recenti per la battaglia agonistica vista in campo.

Boston, sulla carta la favorita della serie, ha infatti dovuto sudare 7 partite prima di avere la meglio sulla squadra di Spoelstra, che pur con diverse pedine a mezzo servizio (Kyle Lowry e Jimmy Butler su tutti, ma anche Tyler Herro mancato proprio sul più bello e stanotte provato per pochissimi minuti prima di essere costretto al cambio) ha trovato risorse e motivazioni sufficienti per competere fino ai secondi finali contro Tatum e compagni. Tatum che, a fine partita, è stato premiato con l'MVP della serie (premio introdotto quest'anno e vinto a Ovest da Steph Curry).

La cronaca della partita

Boston inizia benissimo con un parziale di 9-1 figlio di ottime transazioni e di una maggiore aggressività a rimbalzo. Miami parte invece a rilento e impiega quasi 4 minuti a segnare il suo primo canestro dal campo. La coralità dei Celtics, con 6 marcatori in 6 minuti diversi, fa la differenza, e a metà quarto il punteggio dice 20-7 Boston con due diversi parziali di 8-0 a scavare il primo solco tra le squadre limato però da un Adebayo più aggressivo del solito. Una stoppata sontuosa di Al Horford di Strus e due contropiedi chiusi allo stesso modo da Grant Williams valgono il 24-9. E nonostante per Spoelstra arrivi dalla panchina il contrinuto di Gabe Vincent che segna da 3 con il fallo, Boston muove di più la palla e corre meglio (13 punti in contropiede). Quando poi si mette a lavoro Jimmy Butler i Celtics sono nel loro miglior momento: White, Tatum e Brown collezionano i canestri del 32–17 con cui i verdi chiudono il primo quarto. Terminato il riposo breve i Celtics continuano a spingere, con contropiede e tripla di Brown a iniziare bene il secondo quarto a cui rispondono Butler (10 punti su 12 di Miami) e un Adebayo insolitamente motivato anche in attacco che continuano a tenere gli Heat in scia sul 39-27 che diventa 41-32 poco dopo. Boston però non trema e con un uno-due di Tatum e Smart si issa sul 45-32, che poco dopo diventa massimo vantaggio sul 50-34 dopo la tripla di Derrick White, la sesta del primo tempo Celtics. Butler lima ancora il gap (50-38) ma Tatum sceglie bene il momento della partita per rispondere con la tripla. Jimmy Buckets però è un uomo in missione e non ha paura di prendersi tutto l’attacco sulle spalle, arrivando a quota 24 punti per mantenere Miami in orbita singola cifra di svantaggio. A completare l’opera ci pensa Kyle Lowry che segna i liberi del -6 a fine primo tempo.

A inizio secondo tempo Miami inizia in maniera feroce salendo addirittura -2, ma Boston reagisce da grande squadra con un 7-0 targato Smart e un'intensità difensiva tramutata in punti in transazione che conduce la squadra di Udoka prima al +13 dopo i liberi di Robert Williams, poi al +15 con la tripla di Smart che costringe Spoelstra al time-out. Gli Heat hanno più vite dei gatti e tornano in campo determinati a ricucire lo svantaggio, che in un minuto passa dal -15 al -7 con la tripla di Victor Oladipo e il contro time-out chiamato da Ime Udoka. Che anche in questo caso è produttivo, perché Boston si riporta in doppia cifra di vantaggio sul 78-67 ma, da copione, Miami reagisce e chiude il terzo quarto sul -7. L’ultimo inizia con un 4-0 di parziale di Miami che risale al -3 ma Tatum ha la lucidità di giocare due possessi di fila in cui prima porta a casa 2 punti dalla lunetta e poi premia con un grande assist Grant Williams per l’86-79. Miami sbaglia 9 tiri consecutivi prima di un canestro in penetrazione di Oladipo, si segna a rilento e Boston ne approfitta per costruire l’ennesimo vantaggio in doppia cifra con una straordinaria tripla di Tatum che il numero 0 accompagna co. un altro stupendo jumper nei due canestri della staffa.

Il brivido finale di un minuto e mezzo scellerato in attacco con gli Heat che risalgono fino al 98-96 con la tripla di Strus ha il merito di tenere tutti incollati agli schermi fino alla fine e regalare un finale che nessuno poteva prevedere pochi secondi prima. Butler però sbaglia il tiro del possibile vantaggio a 20 secondi dal termine, Smart fa 2/2 dalla lunetta per il 100-96. É festa Celtics. Che dal 21-21 di gennaio, dall'undicesimo posto a Est, da squadra in procinto di implodere coi tanti dubbi di convivenza tecnica tra Brown e Tatum e una panchina di Udoka traballante come non mai nel suo anno di esordio da head coach, sono diventati gruppo e oggi raccolgono i frutti di un lavoro pensato e strutturato con abilità e pazienza dal front-office.

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