112 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La scelta etica di Fitzgerald, rinuncia ai Mondiali per non inquinare: “Prendere un aereo mi addolora di più”

A 16 anni Innes è una delle mezzofondiste più forti in Europa ma ha messo da parte le ambizioni di carriera sportiva pur di essere coerente con la propria idea di vita sostenibile. Ed è stata ribattezzata la Greta Thunberg dell’Atletica.
A cura di Maurizio De Santis
112 CONDIVISIONI
La mezzofondista britannica Innes Fitzgerald ha comunicato le ragioni della sua scelta alla federazione.
La mezzofondista britannica Innes Fitzgerald ha comunicato le ragioni della sua scelta alla federazione.

Nel 2015 Innes Fitzgerald aveva solo 9 anni ma lo stile di vita della sua famiglia le aveva già insegnato la cosa più importante: non può esserci futuro se non hai cura del posto in cui vivi e di te stessa. Quella data ha un valore fondamentale per la ragazza che oggi, a 16 anni, è divenuta una podista di talento dell'Atletica britannica e la spinge a mettere da parte le ambizioni di carriera sportiva pur di essere coerente con la propria idea di vita sostenibile.

Da quell'evento, quando i leader mondiali firmarono a Parigi l'accordo per un piano d'azione che limitasse riscaldamento globale e cambiamenti climatici, nulla è cambiato. E la giovane mezzofondista d'Oltremanica ha deciso che non bastano più le parole ma servono esempi concreti: ha scritto una lettera alla federazione (la British Athletics, pubblicata da Athletics Weekly) e spiegato le ragioni della rinuncia ai Mondiali di cross country in programma in Australia, così come dire no anche agli Europei Under 18 in calendario a Gerusalemme e ai Mondiali Under 20 in Perù.

Il motivo? Non può arrivare a destinazione viaggiando in treno ma in aereo. E non vuole imbarcarsi sui voli per non inquinare. Per raggiungere Venaria Reale (Torino), in occasione degli Europei di Cross, ha scelto le ferrovie come mezzo di locomozione e non ha intenzione adesso di fare un'eccezione rispetto alla sua scelta etica. Fedele alle proprie convinzioni, per gareggiare in Italia s'è sobbarcata un trasferimento su rotaia dal nord dell'Inghilterra fino a Parigi e da lì si è diretta verso Torino, spostandosi da una stazione all'altra in bicicletta per non salire a bordo di un taxi.

Per questo l'hanno ribattezzata la Greta Thunberg dell'Atletica ma lei vuole solo essere se stessa e non tradirà mai ciò che le hanno i trasmesso i suoi genitori. La sua famiglia vive in una fattoria a emissioni zero "La decisione di non partecipare ai Mondiali non è stata facile perché per un atleta è un sogno bellissimo. Ma proverei un dolore maggiore salendo su quel volo. Viviamo in una casa passiva in una piccola azienda agricola che coltiva frutta e verdura. Mio padre era felice che non volassimo – ha ammesso a The Guardian -. L'aviazione è l'attività più energivora che possiamo svolgere e fa esplodere l'impronta di carbonio di una persona. Non lo voglio sulla mia coscienza".

Nell'estate scorsa Fitzgerald ha coperto la distanza dei 3000 metri su pista in un 8'59" 67 (record nazionale nel suo Paese) mentre a Torino ha chiuso ai piedi del podio agli Europei di corsa campestre, cedendo solo nel finale ad atlete di tre anni più grandi. È una delle più forti a livello continentale ma questo è solo un dettaglio, una cosa infinitamente piccola se paragonata alla sensibilità che mostra per il collasso climatico e il futuro a rischio del pianeta.

"Le emissioni globali sono aumentate costantemente in questi anni, ci stiamo avviando verso una catastrofe. Le parole di Sir David King, professore di chimica-fisica a Oxford ed ex consulente scientifico del governo britannico, sono state molto chiare: ‘Quello che faremo nei prossimi tre o quattro anni credo che determinerà il futuro dell’umanità'. La scienza è chiara. Una svolta è possibile solo grazie a un cambiamento collettivo".

112 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views