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Guerra in Ucraina

Il viaggio dell’olimpionico Luigi Samele per salvare la fidanzata ucraina: “Ho avuto paura”

Gigi Samele racconta a Fanpage.it il viaggio di ritorno a Bologna con la fidanzata Olga Kharlan, campionessa di sciabola ucraina, che era tornata in patria per rivedere i genitori: in Italia con loro anche sorella e nipotino.
A cura di Beppe Facchini
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Luigi Samele, schermidore azzurro, è riuscito a portare in salvo la fidanzata ucraina, Olga Kharlan, campionessa di sciabola.
Luigi Samele, schermidore azzurro, è riuscito a portare in salvo la fidanzata ucraina, Olga Kharlan, campionessa di sciabola.
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"Non ho fatto niente di così speciale come tutti stanno dicendo. La cosa speciale l'ha fatta Olga, che ha avuto il coraggio di tornare nel suo Paese bombardato, salutare i genitori per pochissimo, prendere la sorella e rientrare in Romania". Sono passati ancora pochi giorni da quando Luigi Samele, schermidore di 34 anni originario di Foggia, è ritornato a casa insieme alla fidanzata ucraina Olga Kharlan, campionessa di sciabola poco più giovane, dopo un lungo viaggio fino al capoluogo emiliano-romagnolo, dove vivono e si allenano con la Virtus Scherma Bologna.

L'ha raggiunta a Budapest ed ha guidato ininterrottamente un'auto sulla quale hanno viaggiato anche la sorella ragazza, con in braccio il suo bimbo, in fuga dai bombardamenti. "Il padre è dovuto restare lì per via della legge marziale che non gli consente di lasciare il Paese e sua madre ha voluto rimanere con lui -racconta Gigi-. Lì ci sono ancora tutti i suoi affetti, soprattutto i nonni anziani, che non riuscirebbero ad andarsene e neanche lo vogliono fare".

Olga Kharlan, 31 anni, oro nella sciabola a squadre nel 2008 e pluricampionessa mondiale, era partita nelle scorse settimane per raggiungere i familiari, documentando la sua odissea sui social. "Ho avuto paura per più di un attimo, sono sincero – ammette il fidanzato -. Ho avuto paura nel momento in cui mi ha detto di aver passato il confine con l'Ucraina, poi lì il telefono non prendeva bene, cadeva la linea". Dopo aver guidato per ore e grazie anche all'aiuto ex campione di scherma Mihai Covaliu e del comitato olimpico rumeno, Olga è comunque riuscita a scongiurare il pericolo di non riuscire a lasciare il Paese, arrivando alla in Ungheria, dove Gigi l'ha subito raggiunta.

"Ho preso il primo aereo e sono partito", racconta. A quel punto si è messo lui al volante e il loro selfie durante il viaggio di ritorno verso Bologna è diventato virale in pochissimo tempo, facendo tirare a tutti un gran sospiro di sollievo. "Dal momento in cui siamo rientrati ho molta meno paura per loro, se non a livello emotivo, perché le vedo molto giù di morale -continua Samele-. Ho paura che possa succedere qualcosa alla sua famiglia, ma in questo momento chiunque ha parenti o conoscenti lì sta provando le stesse sensazioni".

"Non è stato un viaggio semplice, uno per l'umore e due per il grande traffico – prosegue-. C'era un fiume di auto che arrivavano dall'Ucraina, ma fortunatamente adesso siamo di nuovo a Bologna. Per ora la sorella di Olga e il bambino dormono a casa nostra, ma stiamo cercando, anche con l'aiuto del comune, di trovare un appartamento per loro, magari qui in zona. Sto cercando di organizzargli la vita nel migliore dei modi – aggiunge- , se così si può dire in questo momento. Cerco di non fargli mancare niente, di fare quello che posso: è una situazione talmente nuova anche per me che non nemmeno bene come muovermi".

Intanto, in vista degli impegni mondiali ed europei, Samele ha ripreso subito ad allenarsi nella palestra della Virtus, adiacente allo stadio Dallara. "Lei è venuta un giorno a provare ma poi, tornata a casa, ha detto che non se la sente, che si sente vuota  -dice ancora il 34enne schermidore pugliese -. Io cercherò di fare del mio meglio, voglio assolutamente portare a casa dei risultati e magari, che ne so, far sentire ancora di più la mia voce su questo problema".

"Se esiste la cattiveria esiste anche la bontà – riflette infine Samele -: in un momento così difficile tutti si sono stretti per aiutare un popolo che in questo momento ne ha davvero bisogno. Poi, io quello che mi auguro è che il mio gesto, così come quello di tante altre persone che magari non hanno lo stesso volume di notizia, possa servire come un viatico per gli altri. Anche in futuro, per capire che poi, tutte le divergenze quando si parla ad esempio di razzismo, sono cose che non devono esistere, perché i problemi grossi sono altri. Speriamo che da questa tragedia si possa prendere un pezzettino di qualcosa di positivo".

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