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Arriva la pensione anticipata per gli sportivi: per loro cinque anni in meno di contributi

Gli sportivi potranno andare in pensione con cinque anni di anticipo: è quanto prevede un emendamento alla legge di bilancio con il quale si apre alla possibilità di andare prima in pensione soprattutto per chi si è dedicato all’agonismo percependo retribuzioni ordinarie. La misura verrà finanziata interamente dagli stessi sportivi con un piccolo contributo di solidarietà.
A cura di Stefano Rizzuti
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Anche per gli sportivi arriva la possibilità di andare prima in pensione. Un emendamento alla legge di bilancio 2018, voluto dal ministro per lo Sport Luca Lotti e firmato dalla deputata Daniela Sbrollini, consente agli sportivi professionisti di anticipare il pensionamento di cinque anni in ragione della specificità delle loro carriere. Secondo quanto deciso dalla misura, questo provvedimento non comporterà costi per le casse dello Stato ma verrà interamente finanziato dagli stessi sportivi con un piccolo contributo di solidarietà.

Un intervento che l’Associazione italiana calciatori aspettava da tempo e che “dà così una prima risposta concreta alle tematiche del post carriera di quegli atleti di cui spesso, spente le luci dell’attività agonistica, ci si dimentica”, secondo quanto sottolineato dall'Aic in un comunicato. “Ringraziamo per questo il ministro per lo Sport Luca Lotti che ha dimostrato una sensibilità non comune sul tema, l'onorevole Daniela Sbrollini e tutti i parlamentari che si sono impegnati per il raggiungimento di questo risultato: nel corso di questi anni abbiamo costruito un percorso comune con l’intento di dare maggiori garanzie e tutele a chi, nel nostro Paese, fa dello sport il proprio lavoro”. Il provvedimento viene ritenuto particolarmente importante “per tutti quegli sportivi che lontano dai riflettori hanno dedicato la loro vita professionale all’agonismo pur percependo retribuzioni ordinarie”.

Quando si parla di professionismo sportivo si pensa sempre alla ristretta cerchia di atleti che vive l'apice della grande industria dello sport  – osserva il presidente dell'Aic Damiano Tommasi -. Provvedimenti come questo riconoscono, invece, la particolare difficoltà di una moltitudine di ragazzi che nel percorrere carriere sportive, spesso discontinue, sono costretti a rinunce nell’ambito formativo che una volta spenti i riflettori si ripercuotono sulla vita di tutti i giorni. Ancora una volta mi piace sottolineare l’importanza di avere un ministro dello Sport, che ringrazio nuovamente, che riserva attenzione ed impegno ad una delle più importanti industrie del Paese”.

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