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A Marcell Jacobs succede sempre prima delle gare: “Me la faccio un po’ sotto”

Emozione e tensione prima del debutto stagionale. Marcell Jacobs ha confessato tutto dopo aver vinto i 60 metri indoor a Berlino: “Lo speaker non la finiva più di presentarmi”.
A cura di Maurizio De Santis
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Marcell Jacobs racconta le emozioni del ritorno alle gare dopo il trionfo alle Olimpiadi
Marcell Jacobs racconta le emozioni del ritorno alle gare dopo il trionfo alle Olimpiadi

I detrattori lo attendevano al varco. I tifosi italiani che non hanno dimenticato le sere magiche alle Olimpiadi di Tokyo erano pronti a esultare ancora. Marcell Jacobs ha deluso gli uni ed esaltato gli altri. Agli inglesi, che alla vigilia dell'inizio della nuova stagione agonistica ancora gli facevano domande tendenziose sui sospetti di doping, ha risposto a parole e in pista. Ha aggirato ogni allusione replicando in maniera secca ("mai assunto sostanze illegale e non lo farei") a quanti proprio non riescono ad accettare che il doppio oro ai Giochi sia stato pulito e meritato. Per metterli a tacere, però, sapeva che doveva fare una sola cosa: vincere. E ci è riuscito nella maniera migliore possibile al momento.

Il successo nei 60 metri agli Istaf Indoor di Berlino non è certo da strappare i capelli ma iniziare così la stagione, sapendo di avere le luci dei riflettori addosso, è un segnale di forza e fiducia al tempo stesso. Forza perché basta dare un'occhiata ai distacchi inflitti agli avversari, anche più quotati, per capire come – anche se in fase di rodaggio – non ci sia stata gara. Fiducia perché lo sprinter iridato la coniuga con la sincera umiltà che lo contraddistingue. Il trionfo ai Giochi nel Sol Levante non lo ha cambiato e ai microfoni di Rai Sport lo confessa fuor di metafora. "Sono lo stesso Jacobs di prima delle Olimpiadi – il commento del velocista azzurro a bordo pista -, quello che si esalta e se la fa anche un po’ sotto prima delle gare… ma ho la stessa determinazione".

L'esultanza di Jacos dopo la vittoria nei 60 metri piani nella gara indoor di Berlino
L'esultanza di Jacos dopo la vittoria nei 60 metri piani nella gara indoor di Berlino

Il tempo di 6″51 non è esaltante. Ma né a Jacobs né al suo staff interessa molto: nessuno immaginava che, al debutto, potesse essere già così brillante, in uno stato di forma tale da fare a gara anche con il cronometro. Da Berlino, però, va via con un sorriso smagliante e una piccola soddisfazione: l'anno scorso su quella stessa pista arrivò secondo. Come è andata in seguito è nella storia dello sport italiano e olimpico. "Sono abbastanza contento, mi dispiace non aver trovato buone sensazioni in batteria, ma era la prima gara e come obiettivo avevo di avvicinarmi il più possibile al tempo di 6″50… e mi pare che ci siamo".

Come ha vissuto il pre-gara? Dopo aver vinto in semifinale si era detto un po' "rigido", colpa dell'emozione e della tensione che possono giocare un brutto scherzo. Jacobs ha imparato a gestirle e a gestirsi: non doveva strafare, poteva vincere anche senza forzare subito il ritmo. "Lo speaker non la finiva più di presentarmi e prima della batteria ho avvertito un po’ di tensione… – ha aggiunto il campione olimpico -. In ogni competizione proverò a onorare il titolo conquistato in Giappone. Adesso posso solo migliorare. Non mi accontento mai, lavoro su ogni minimo di dettaglio. Ora miro al record europeo indoor e voglio arrivare al massimo della forma ai campionati mondiali a fine marzo".

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