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Pogacar campione anche di sportività: umilia Pellizzari in salita, poi lo onora col gesto più bello

In salita Pogacar non ha guardato in faccia nessuno, andando a superare prima del traguardo anche l’ottimo Giulio Pellizzari che ha dovuto desistere di fronte all’imponenza della maglia rosa. Ma alla fine è stato ricompensato nel modo più bello.
A cura di Alessio Pediglieri
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La 16a tappa del Giro d'Italia ha ancora una volta, la quinta fino a questo momento, il nome di Tadej Pogacar tra i vincitori di giornata. L'allungo sull'ultima salita è stato impressionante e imperioso, lasciando sui pedali avversari e compagni: da solo ha percorso gli ultimi 2 chilometri andandosi a prendere il successo in solitaria riprendendo anche l'ultimo dei fuggitivi, Giulio Pellizzari che poi è stato ripagato dallo sloveno con il regalo più bello.

Pellizzari ci ha creduto, ha accarezzato il sogno di conquistare una tappa al Giro d'Italia a soli 20 anni, da ciclista più giovane di tutti gli iscritti alla carovana rosa 2024, ma quando ha visto sbucare dalla curva Pogacar ha dovuto desistere. Lo sloveno è arrivato inesorabile, macinando pedalate a ritmo doppio e superando l'italiano della VF Group – Bardiani CSF – Faizanè in estrema scioltezza. Una umiliazione sportiva enorme, con il campione che vola via e il ragazzino che fatica e si inarca in salita.

La rimonta di Pogacar verso la quinta vittoria di tappa

In una delle giornate meno memorabili in assoluto del Giro d'Italia – e non solo di questa edizione – a riappacificare col ciclismo ci ha dovuto pensare lui e sempre lui:  Tadej Pogacar. Lo sloveno ha prima movimentato la situazione lanciando cocci di vetro verso un'organizzazione ritrovatasi nuda di fronte alla gestione del maltempo in una situazione già ampiamente prevista e prevedibile, poi facendo ciò che nessun altro sa far meglio di lui: pedalare in salita più forte di tutti.

Così, negli ultimi 12 chilometri, una volta che il grippo si era spacchettato per il forcing della  Motorola, la maglia rosa ha deciso di prendere in mano la situazione: due accelerate e ha lasciato sul posto tutti gli uomini di classifica, andandosi a prendere ad uno a uno i fuggitivi di giornata. Fino a Pellizzari, che aveva provato la sortita finale, desistendo negli ultimi 1.200 metri.

Il gesto di sportività di Pogacar verso Pellizzari

A fine tappa, una volta arrivati i primi al traguardo, snocciolati da una salita nell'ultimo tratto con picchi al 15%, Tadej Pogacar è stato raggiunto nella zona cambio proprio da Andrea Pellizzari. Il più giovane ciclista di questo Giro voleva semplicemente fare i propri complimenti al "cannibale" sloveno, chiedendogli di regalargli qualcosa in ricordo di quella giornata. Ebbene, Pogacar non solo ha accettato ma ha prima donato i propri occhiali da corsa a Pellizzarri per poi sfilarsi la maglia rosa e regalarla al più che attonito ciclista italiano, concludendo il tutto con un sentito abbraccio.

Chi è Giulio Pellizzari, la giovane promessa che farà parlare di sè

Tra i tanti nomi degli italiani che potrebbero da qui in avanti dire la propria nel ciclismo dei professionisti spicca anche il nome di Giulio Pellizzari, il "pulcino" del Giro con i suoi 20 anni, inserito nel roster del Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè che a capitano ha Domenico Pozzovivo, il "veterano" della carovana, con 41 anni sulle spalle e ben 18 edizioni di corsa rosa.

Giulio Pel­lizzari, un anno fa in maglia azzurra finì sul po­dio finale del Tour de l’Avenir, la Grande Boucle degli Under 23. Un successo che ha spalancato le porte facendolo conoscere al professionismo. Nato a San Severino Mar­che (Macerata), l’anno scorso ha colto un terzo posto nel­la quarta tappa del Tour of the Alps. È uno scalatore non privo di un certo spunto veloce, che fa parte del gruppo della famiglia Reverberi che tra i tanti campioni cresciuti annovera talenti come Ciccone e Colbrelli.

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