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La teoria del complotto su Usyk: “Sta inalando qualcosa”. Ma è il bacio della fede

Nelle ore successive al match vinto da Oleksandr Usyk su Tyson Fury, si è diffusa una teoria del complotto su come l’ucraino sarebbe riuscito a girare il match dei pesi massimi a suo favore: un video mostra un oggetto vicino alla sua bocca e qualcuno ha ipotizzato fosse un inalatore. Ma la verità è tutt’altra.
A cura di Paolo Fiorenza
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Sabato sera Oleksandr Usyk è diventato il primo campione mondiale dei pesi massimi in tutte le categorie dal 1999, unificando i titoli delle varie sigle grazie alla vittoria ai punti su Tyson Fury. Un successo con decisione non unanime, visto che due dei tre giudici hanno visto prevalere l'ucraino, mentre il terzo ha dato vincitore l'inglese: la classica conclusione che non solo ha lasciato dietro di sé delle polemiche, ma ha anche spianato fin da ora la strada a una rivincita tra i due, che potrebbe andare in scena già ad ottobre, all'insegna ovviamente dei soldi a palate da spartirsi (nel combattimento di Riyadh si sono divisi un centinaio di milioni). Nelle ore successive al match, si è diffusa peraltro una teoria del complotto su come Usyk sarebbe riuscito a girare l'incontro a suo favore: un video mostra un oggetto vicino alla sua bocca e qualcuno ha ipotizzato fosse un inalatore.

Nel pugilato, durante i combattimenti, è ammesso solo l'uso di acqua e vaselina ed è per questo che è apparso strano il momento in cui tra il settimo e l'ottavo round, dopo una prima parte di match in cui Fury era stato superiore, si è visto l'angolo di Usyk portargli qualcosa vicino alla bocca. "Sta inalando qualcosa", ha denunciato chi ha visto in quella scena l'assunzione di qualcosa di non consentito dai regolamenti. Fatto sta che da quel momento l'incontro è girato, con l'ucraino che si è aggiudicato le ultime riprese, costringendo anche Fury al conteggio in piedi nel nono round.

In realtà l'oggetto portato alla bocca da Usyk era tutt'altro che un inalatore. Nel momento più difficile, dopo un settimo round che lo aveva visto finire con un brutto taglio al sopracciglio destro, il 37enne ucraino si è affidato a qualcosa che non sta nei libri della tecnica pugilistica, né ha a che fare col recupero fisico: la fede. "Vuoi il crocifisso?", gli chiedono all'angolo. "", risponde Oleksandr, che poi bacia per qualche istante il crocifisso portatogli alla bocca.

Tanto è bastato a diffondere la fake news dell'uso di sostanze proibite, ma la vittoria di Usyk è limpidissima e meritata. Ma non è finita qui con Fury…

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