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Sara-La donna nell’ombra su Netflix: un noir perfetto con Teresa Saponangelo in stato di grazia

È arrivata su Netflix dal 3 giugno Sara-La donna nell’ombra, la serie tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni. Protagonisti, per la prima volta, Teresa Saponangelo nel ruolo dell’ex investigatrice dei servizi segreti Sara Morozzi, affiancata da Flavio Furno. Una serie ben fatta, che dà una sferzata di novità al noir a cui siamo abituati, con un cast che è il vero punto di forza di ogni episodio.
A cura di Ilaria Costabile
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Ispettori, commissari, investigatori da sempre ne è piena la televisione, a sua volta fruitrice a piene mani del repertorio letterario, in cui nascono e crescono i più disparati personaggi. Tutti unici a loro modo, tutti caratterizzati da un qualcosa: un’ossessione, un modo di vestire, di parlare, abitudini culinarie particolari, modalità di gestire le indagini lontano da ogni schema predefinito, poi arriva Sara Morozzi nel mare magnum delle serie crime e tutto cambia. Dal 3 giugno su Netflix, è arrivata Sara-La donna nell’ombra, la serie tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni, una luce nel noir italiano, che necessitava di una spinta narrativa nuova. A dar valore, ancor di più, alla storia raccontata dalla penna dello scrittore napoletano sono la regia di Carmine Elia e i protagonisti: una sempre più brava Teresa Saponangelo, affiancata dall’ispettore Pardo, a cui ha dato volto e voce Flavio Furno. Entrambi, finalmente, alla loro prima occasione da main character, come si direbbe in gergo.

La trama della serie è accattivante, ben intricata, si lascia seguire con facilità e si ha voglia di vedere cosa accade episodio dopo episodio, sebbene la durata di ognuna delle sei puntate sia di circa un’ora. Quasi sessanta minuti che non si avvertono, in cui passato e presente della vita di Sara Morozzi si intersecano e tracciano uno scenario magnetico, dal quale non si ha la minima voglia di venir fuori. Che Teresa Saponangelo fosse un’attrice di talento lo sapevamo, ne avevamo avuto contezza nei film e nelle fiction di cui ha fatto parte, uno su tutti È stata la mano di Dio, dove Paolo Sorrentino l’ha scelta per interpretare il delicato ruolo di sua madre. Ma il personaggio dell’ex agente dei servizi segreti trasandata, con i capelli grigi e scarmigliati, gli abiti indossati più per coprire che per dettare una personalità, sembra le calzi a pennello. I suoi silenzi, gli sguardi, i movimenti cadenzati, tutto sembra le sia stato cucito addosso. Ed è qui, nei dettagli, che si tocca la bravura di un attore.
Sara, una donna segnata dalle scelte, quelle che gli altri non capirebbero, scelte divisive, a volte anche egoistiche che l’hanno resa inaccessibile; una donna che ha vissuto un amore ingombrante, totalizzante, ma una volta finito l’ha svuotata fino quasi a prosciugarla. Una donna che, più di ogni altra cosa, ha un dono: quello di leggere le persone, tradurre che si dicono, servendosi dell’osservazione minuziosa della postura, dei piccoli gesti e del labiale. È così che fa cadere le maschere di chi ha di fronte.

Teresa Saponangelo e Claudia Gerini
Teresa Saponangelo e Claudia Gerini

Ad aprire la serie è un caso che ha tutta l’aria di essere personale, la morte improvvisa di suo figlio Giorgio, ma da quel momento Sara viene trascinata in un’indagine più grande, complicata, che la getta nuovamente nel passato, scavando tra i suoi ricordi e portandola più volte ad incontrarsi con Teresa, una spavalda e più che convincente Claudia Gerini, a cui il ruolo della donna indurita dall’autorità, ma frangibile nel privato, le dona pienamente. Le due donne si sosterranno l’un l’altra, confrontandosi, scontrandosi, ma sapendo di rappresentare la salvezza reciproca.
Nel gestire le sue indagini non ufficiali, Sara sceglie -senza la possibilità che lui possa opporsi- di farsi accompagnare dall’ispettore Pardo, incazzoso, a tratti frustrato in trepidante attesa dell’occasione giusta per uscire dal grigiore in cui è precipitato dopo una storia finita male e un cambio di sezione in Polizia, voluto dai piani alti. Ed è qui che entra in gioco Flavio Furno, a cui (finalmente) hanno dato un ruolo da protagonista. Nei panni dell’ispettore Pardo, Furno si è dato la possibilità di mostrare quanto sia un attore versatile, quanto riesca a cambiare registro comunicativo, dando voce a un personaggio il cui piglio, a tratti anche comico, è indispensabile per dare ritmo alla storia e alle interazioni con la spigolosa Morozzi. Una coppia sullo schermo che, a dirla tutta, funziona e non poco.

Flavio Furno alias l'ispettore Pardo
Flavio Furno alias l'ispettore Pardo

Dietro la macchina da presa, come anticipato, troviamo Carmine Elia, che ha diretto uno dei suoi progetti migliori, alla stregua di quell’esperimento seriale che fu Sopravvissuti, il cui spessore narrativo era decisamente più sottile e ricercato, dei soliti prodotti che passano in tv. Anche in questo caso il regista, che sceglie di circondarsi di attori a lui cari come Carmine Recano e Giacomo Giorgio, costruisce un noir stimolante, che mette in risalto le sfaccettature dei singoli personaggi, facendoli brillare anche in ruoli meno centrali, penso ad Angela Fontana che nella serie interpreta una giovane Sara e anche a Chiara Celotto, che qui ha il ruolo di Viola, e dimostra di poter percorrere ancora tanta strada, ma soprattutto di aver imboccato quella giusta.

Flavio Furno, Chiara Celotto e Teresa Saponangelo
Flavio Furno, Chiara Celotto e Teresa Saponangelo

Un titolo inaspettato, che nel panorama delle serie tv rappresenta una vera e propria boccata d'aria, quel vento necessario per scrivere un racconto diverso, anche di Napoli, ambientazione sullo sfondo che, però, quasi sembra non esistere e stavolta è un valore aggiunto. Sara-La donna nell’ombra è uno di quei titoli che, qualora vogliate dargli una chance, vi sorprenderà.

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Nata nel 1992, giornalista dal 2016. Ho sempre scritto di cultura e spettacolo spaziando dal teatro al cinema, alla televisione. Lavoro nell’area Spettacolo di Fanpage.it dal 2019.
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