Francesca Olia è Barbara Locci ne Il Mostro su Netflix, chi è l’attrice che interpreta la moglie di Stefano Mele

La serie Il Mostro è disponibile su Netflix dal 22 ottobre, ma è già stabilmente in cima ai trend e ai più visti della piattaforma. Di fatto, in Italia al momento non si parla d'altro. Del resto, la serie tv racconta la storia di uno dei casi di cronaca più complessi, sconvolgenti, ancora nel mistero, come quello di Pietro Pacciani, che ha cambiato usi e costumi di un'intera generazione. Parliamo degli anni del Mostro di Firenze. Spicca, all'interno del cast, Francesca Olia, attrice cagliaritana che interpreta Barbara Locci, la donna al centro del primo duplice omicidio attribuito appunto alla figura del mostro.
Chi è Francesca Olia
Nata a Cagliari, Francesca Olia nel 2015 si trasferisce a Roma per studiare recitazione. Si forma presso l'Accademia Internazionale di Teatro conseguendo il diploma sia come attrice che come regista. Dopo una serie di anni espressi in progetti indipendenti, nel 2020 arriva la prima prova importante nel lungometraggio Boys di Davide Ferrario. Il 2025 è l'anno della svolta: oltre a Il Mostro, sarà protagonista di un'altra serie Netflix di prossima produzione.
La storia di Barbara Locci interpretata da Francesca Olia

Per capire la sfida interpretativa che Olia ha dovuto affrontare, bisogna scavare nella storia di Barbara Locci. Cresce in una famiglia di emigrati interni che nel 1954 si sposta in Toscana, prima a Castelnuovo di Val di Cecina, poi a Scandicci, infine alla Romola nel comune di San Casciano Val di Pesa. È in quegli anni che incontra Stefano Mele, un uomo con vent'anni più di lei. Si sposano il 28 dicembre 1959, ma il matrimonio diventa quasi subito il palcoscenico di una serie di relazioni parallele che scandalizzeranno la comunità sarda di Firenze. Barbara frequenta il "bar dei sardi" in piazza Mercatale, dove conosce Giovanni Vinci. La relazione inizia nel gennaio 1960 e innesca una catena di amanti che passerà attraverso i tre fratelli Vinci: prima Giovanni, poi Salvatore (che diventa addirittura affittuario in casa Mele), infine Francesco.

Il 25 dicembre 1961 nasce Natalino, il figlio che tutti sospettano non essere di Stefano ma di Salvatore Vinci. La paternità resta un interrogativo mai risolto, ma quello che emerge dai documenti dell'epoca è un quadro familiare dove i confini tra marito, amante e padre biologico si sfumano in una promiscuità che provoca lo sdegno del suocero Palmiero, che nel 1961 caccia la coppia da casa sua. Francesco Vinci, il terzo dei fratelli amanti, è descritto come geloso e possessivo, ma questo non impedisce a Barbara di avere altri uomini, tra cui Carmelo Cutrona e, nell'estate del 1968, proprio Antonio Lo Bianco, con cui sarà assassinata in un campo a Signa nel mese di agosto.
Francesca Olia porta in scena una Barbara Locci che non è né vittima angelicata né mostro di disinvoltura. È una donna che prova a respirare dentro una gabbia costruita da uomini che la desiderano, la possiedono, la giudicano e infine la cancelleranno.