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Ed Gein ha ispirato il Norman Bates di Hitchcock: quali sono gli elementi in comune delle due storie

Il 3 ottobre è arrivata su Netflix la terza stagione di Monster, la serie che racconta le storie dei più efferati assassini americani. Il serial killer protagonista è Ed Gein, accusato non solo di aver ucciso, ma di aver commesso atrocità con i corpi delle vittime. Alla sua storia si è ispirato anche Alfred Hitchcock per il suo celebre film Psyco.
A cura di Ilaria Costabile
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Dal 3 ottobre è arrivata su Netflix la terza stagione di Monster, progetto ideato da Ryan Murphy che racconta la storia di alcuni pericolosi serial killer, stavolta protagonista è Ed Gein, uno degli assassini più efferati d'America, accusato di aver profanato tombe, di necrofilia, oltre che di pratiche sadiche e macabre sui corpi delle sue vittime. Dai gambali alle maschere di pelle umana, alle teste decapitate usate come trofeo, ad altre parti conservate. La storia di Gein è stata fonte di ispirazione per Robert Bloch, colui che ha scritto il romanzo da cui Alfred Hitchcock ha tratto uno dei più celebri film: Psyco.

Norman Bates, l'assassino protagonista del film del noto regista, e interpretato da Anthony Perkins, è ispirato proprio a Edward Theodore Gein. Nel film di Hitchcock, infatti, il giovane gestore del Bates Motel, dove si trova a soggiornare per errore la giovane Marion, ha un rapporto litigioso ma simbiotico con la madre, proprio come l'aveva Ed Gein, legato in maniera profonda alla donna. Come il serial killer americano, anche il Bates del film indossa abiti femminili per uccidere le sue vittime, ma a differenza del vero assassino, per non recidere davvero il legame con la madre l'ha mummificata, come si scoprirà nella seconda parte del film.

Atteggiamenti chiaramente ispirati alle gesta di Gein, che anche quando la madre era ancora in vita aveva manifestato segni di squilibrio e la sua morte, infatti, secondo gli psicologi che ne analizzarono i comportamenti rappresentava l'unico filo che ancora preservava la sua sanità mentale. Reciso quello, Gein ha dato sfogo alle sue fantasie, le sue perversioni, tra cui quella di dissotterrare i morti e lavorarne i corpi per creare dei suppellettili o altri oggetti, come maschere e gambali. Confessò di averlo fatto anche con una donna che somigliava particolarmente a sua madre, ma disse anche di non essere mai stato davvero in sé in quei momenti. Fu accusato di due omicidi, ma in realtà fece intendere di averne commessi altri quando era ragazzo, sebbene non ci siano mai state le prove.

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