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Non è l’Arena, Ingroia svela il contenuto della puntata che non andrà mai in onda: “Ero tra gli ospiti”

Antonio Ingroia avrebbe dovuto presenziare alla puntata di Non è l’Arena prevista per domenica 16 aprile. Poi, la decisione di La7 di chiudere il programma condotto da Massimo Giletti.
A cura di Daniela Seclì
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Antonio Ingroia ha rilasciato un'intervista al programma radiofonico Un giorno da pecora. L'avvocato è stato spesso ospite di Non è l'Arena, trasmissione condotta da Massimo Giletti. Dunque, ha detto la sua sulla notizia della decisione di La7 di chiudere il programma e ha svelato il contenuto della puntata che non andrà mai in onda:

C'è un po' di veleno in giro per depistare le vere ragioni per cui Non è l'Arena è stata chiusa. Chi diffonde notizie false? Chi ha interesse a coprire le ragioni vere.

Non è l'Arena, di cosa avrebbe parlato la puntata prevista per domenica

Antonio Ingroia ha fatto sapere a Geppi Cucciari e Giorgio Lauro: "Sono rimasto sorpreso sia dal fatto in sé, che dalle modalità in cui è avvenuto. Di punto in bianco. Io dovevo andare di nuovo domenica. Avremmo parlato di mafia, della latitanza di Matteo Messina Denaro, dei rapporti tra la massoneria e la politica…insomma temi caldi. Si sarebbe parlato anche dell'ex senatore D'Alì e di Dell'Utri, ma non nella parte in cui sarei intervenuto io". Quindi ha fatto sapere che inizialmente si trovava in Sicilia per lavoro e aveva fissato un appuntamento telefonico con la redazione di Non è l'Arena: "Per mettere a punto gli argomenti di cui parlare". L'avvocato, poi, ha preso l'aereo ed è atterrato a Roma. Nel frattempo era stata comunicata la chiusura del programma Non è l'Arena: "Ho avuto uno scambio di opinioni con Giletti, ma lui – molto correttamente – non ha voluto dire nulla".

Perché La7 ha chiuso Non è l'Arena? L'opinione di Antonio Ingroia

Antonio Ingroia ha fatto delle ipotesi sulle motivazioni che avrebbero spinto La7 a prendere una decisione tanto drastica: "Perché hanno chiuso? Perché l'editore non ha voluto più sostenere il suo conduttore di punta. Il perché ce lo può dire solo l'editore. Forse Giletti si era spinto troppo in avanti rispetto a quello che l'editore si aspettava da lui. Credo che se non avesse fatto delle puntate sulla mafia, la trasmissione non sarebbe stata chiusa". E ha concluso:

Può piacere o non piacere Giletti, ma è un dato di fatto che negli ultimi anni, l'unica trasmissione di grande ascolto che si è occupata in modo costante di questi temi, mafia, politica e massoneria, è stata Non è l'Arena. Sulle motivazioni della chiusura vado ad intuito: da un lato ci saranno stati un po’ di mal di pancia in giro sui temi delicati che Giletti ha affrontato, mafia, politica, D’Alì, Dell’Utri, i rapporti dei Graviano con la politica e magari all’editore sono arrivate telefonate di lamentela. In più sono arrivate voci di contatti di Giletti con la Rai e magari l'editore ha messo le due cose insieme, come ha fatto l'Inter con Skriniar. Quando sembrava trattare col Psg, lo ha preso, gli ha tolto la fascia di capitano e lo ha messo in panchina. Ecco le due cose si somigliano molto. Il comunicato di La7 ricorda quelli delle società di calcio quando licenziano l'allenatore.

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