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Littizzetto e la letterina a Papa Francesco: “Ti sei solo spostato di location, per noi sei ancora qui”

Luciana Littizzetto commuove con la sua letterina d’addio a Papa Francesco a “Che Tempo Che Fa”: “È vero che morto un Papa se ne fa un altro, ma dipende chi”.
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Luciana Littizzetto ha dedicato la sua letterina domenicale a Papa Francesco durante l'ultima puntata di "Che Tempo Che Fa". Un monologo che ha conquistato lo studio, che alla fine si è sciolto in un grande applauso: "Brava!". "È un po' come se la nostra bussola avesse perso il nord", ha spiegato e non sono mancate frecciatine all'indirizzo di Donald Trump: "L'unico vestito di blu, neanche al funerale di Grande Puffo ti vesti così". 

"Secondo me stai meglio delle ultime settimane"

"Come stai? Secondo me meglio delle ultime settimane", esordisce la comica torinese, parlando a Papa Francesco come se fosse ancora vivo e infatti poi precisa: "Scusa se ti parlo come fossi ancora qui ma per noi sei ancora qui… Ti sei solo spostato di location. Adesso puoi vedere tutte le magagne del mondo ancora prima".

Te ne sei andato e ci siamo sentiti improvvisamente soli, disperatamente soli. Come se la nostra bussola avesse perso il nord. Noi contavamo sulla tua tenacia, sulla forza di ripetere sempre le stesse cose senza mai perdere la speranza. Hai portato Dio in mezzo alla gente. Ti sono venuti a salutare tutti, potenti e invisibili, quelli che contano e quelli che non contano niente.

"Hai fatto sedere Trump e Zelensky uno di fianco e l'altro"

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La Littizzetto prosegue ricordando i funerali e la parata di potenti accorsi a rendere omaggio al Pontefice. È qui che la sua ironia si fa più tagliente. Ricorda prima il fatto di aver fatto sedere Trump e Zelensky uno di fronte all'altro, quello che per tutti è stato definito "il primo miracolo di Papa Francesco": "Hai fatto sedere Trump e Zelensky uno di fianco e l'altro. Trump l'hai riconosciuto perché era l'unico vestito di blu, lo so che hai pensato: "se muore il Grande Puffo ti vesti così". Persino la Pietà di Michelangelo quando l'ha visto ha fatto di più così". E ancora:

L'unico impeccabile era Mattarella, un vero capo di Stato. C'era persino Milei, quello con la motosega, quello che fino a ieri diceva che eri il demonio e lì che piangeva come se gli fosse morto il nonno che gli aveva insegnato a farsi il mate.

In chiusura, spiega: "Noi contavamo sulla tua tenacia, sulla forza di ripetere sempre le stesse cose senza mai perdere la speranza". Infine, un messaggio per il futuro e per tenere d'occhio il conclave: "Il 7 maggio sbircia la Cappella Sistina e tieni d'occhio quello che combinano i cardinali. A sto giro prega tu per noi. È vero che morto un Papa se ne fa un altro, ma dipende chi". 

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