Le pagelle di The Traitors: Giofrè burattinaio (voto 9), Tanica zio matto (voto 8,5) e Pollio ingenua (voto 5)

Le pagelle di The Traitors – Italia. A bocce ferme diamo i voti ai quattordici concorrenti e alla conduttrice Alessia Marcuzzi. Il game show sta riscuotendo grande successo. Le sei puntate sono disponibili su Prime Video, dunque è già stato rivelato il nome del vincitore, che si è portato a casa il bottino di 100mila euro da devolvere in parte in beneficenza. Il programma di Alessia Marcuzzi è un sapiente mix di intrighi, colpi di scena, strategie, prove avvincenti e personaggi riconoscibili. Il tutto sullo sfondo di una location incantevole in Trentino: i leali e i traditori vivevano a Castel Valer nel comune di Ville d’Anaunia, ma le riprese in esterna sono state realizzate anche a Castel Nanno. Evitare il binge watching è impossibile, le puntate scorrono via in un lampo. Unica pecca, il finale troppo sbrigativo che lascia un punto di domanda: come hanno reagito i leali quando finalmente hanno scoperto l’identità dei traditori? Attenzione contiene spoiler sul vincitore di The Traitors – Italia.
Alessia Marcuzzi, castellana inquietante e autoritaria: voto 10

Mary Poppins direbbe: “Praticamente perfetta sotto ogni aspetto”. La conduttrice si è calata nei panni della castellana, guidando il racconto in modo credibile. Mai indulgente con i concorrenti, ha prestato il fianco all’atmosfera inquieta di The Traitors. Con un sorrisino cinico, annunciava: “Stanotte qualcuno di voi verrà assassinato”. E con un certo godimento inventava modi sempre nuovi di lanciare i quadri dei concorrenti uccisi. Più volte si è mostrata autoritaria con i leali decimati dai traditori: “Svegliatevi, state pensando troppo o non state pensando affatto”. Ciliegina sulla torta, è stata impeccabile e cupa al punto giusto anche durante l’angosciante funerale di Paola Barale, che rischiava di scivolare nel grottesco.
Giuseppe Giofrè, traditore spietato ma con qualche scivolone: voto 9

Giuseppe Giofrè ha studiato e si vede, non ha mai nascosto di essere un fan del format. Il ballerino si è guadagnato la vittoria incarnando il motto divide et impera. Abile burattinaio ha soffiato il dubbio nelle orecchie dei suoi compagni di avventura, influenzando spesso la scelta dei giocatori da mettere al bando: “Sto mettendo zizzania in tutto il castello“, diceva soddisfatto. Ha avanzato nella gara senza fare prigionieri. Stratega freddo e spietato, non ha esitato a mettere il gruppo contro i traditori Mariasole Pollio e Rocco Tanica. E proprio il tasterista e voce degli Elio e le storie tese ha rischiato di essere il suo tallone d’Achille. Accecato dalla voglia di sbatterlo fuori, Giuseppe si è tradito mostrando a Filippo Bisciglia lo scrigno in cui era contenuto il rossetto con cui Rocco aveva avvelenato Paola Barale. Chi in queste ore lo sta criticando per il suo cinismo probabilmente non ha compreso le regole del gioco. Giuseppe Giofrè si è calato perfettamente nel ruolo del traditore.
Rocco Tanica, lo "zio matto" che ha provato a generare il caos: voto 8,5

Rocco Tanica avrebbe potuto vincere se non avesse pestato i piedi a Giuseppe Giofrè. Si è dimostrato, infatti, un giocatore talmente abile da riuscire a salvarsi alla tavola rotonda anche quando il suo destino sembrava ormai scritto. Gli va riconosciuta un’innata capacità di rigirare la frittata. Scheggia impazzita o lo "zio matto", come si è definito, ha deciso di avvelenare Paola Barale anziché Filippo Bisciglia e così ha scatenato l’ira di Giofrè che ha deciso di tramare alle sue spalle per eliminarlo: “Non mi serve più", ha annunciato il cinico ballerino. E qui arriva il lampo di genio o forse la rosicata più iconica che si sia mai vista in TV. Quando Rocco ha compreso che sarebbe stato messo al bando, ha aiutato i leali a scoprire l’identità dei due traditori ancora in gioco: “Muoia Sansone e tutti i Filistei. Io ho votato Mariasole ma mi viene da guardare Giuseppe”. Una vendetta perfetta ma miseramente fallita perché i suoi interlocutori sono sembrati inspiegabilmente incapaci di comprendere anche una rivelazione palese come questa. Di Rocco Tanica ricorderemo il balletto dopo essersi salvato alla tavola rotonda e la capacità di non farsi intortare dalle bugie di Giofrè: “Queste teorie valle a raccontare a Jennifer Lopez”.
Mariasole Pollio, l’ingenua tradita dal suo cuore leale: voto 5

"Una buona traditrice prevede le mosse di un altro traditore": parola di Mariasole Pollio. Peccato che la concorrente non abbia previsto in alcun modo il doppio gioco di Giuseppe Giofrè. Mentre lei lo difendeva, il ballerino convinceva il gruppo che lei fosse la traditrice. Per Giuseppe è stato estremamente semplice spingerla ad assassinare Yoko Yamada, facendo convergere tutti i sospetti del gruppo su di lei. In fondo, era l'unica che aveva interesse ad ucciderla. Di sicuro Pollio sarebbe stata una leale da 10, ma come traditrice ha lasciato a desiderare.
Paola Barale, tra intuizioni e amnesia: voto 7

Il metodo di indagine di Paola Barale era molto semplice: chiedere direttamente ai suoi compagni se fossero traditori. "Non sono un'investigatrice perfetta, sono una sola": si scherniva. Alla concorrente, tuttavia, va riconosciuto di avere avuto per prima l'intuizione che Rocco Tanica non fosse leale. Peccato che quando lui l'ha avvelenata con un bacio, non ricordava niente dell'accaduto: "Mi ha baciato con il rossetto? No. Non lo so, non me lo ricordo". Il suo funerale non sarà dimenticato.
Filippo Bisciglia, il finto tonto che ha smascherato Giuseppe Giofrè: voto 7.5

"Vorrei giocare a questo gioco ma non ci sto capendo niente": ha ammesso Bisciglia. Ma quando la verità si è dischiusa davanti ai suoi occhi, a differenza degli altri leali, ha saputo coglierla. Giofrè, pur di fare fuori Rocco Tanica, si è lanciato alla ricerca del rossetto avvelenato con una sceneggiata che ha reso evidente che sapesse bene dove cercare. Filippo ha notato tutto: "Come ti è venuto in mente di andare a cercare il rossetto nella stanza verde?", lo ha incalzato. E in confessionale ha svelato di avere capito tutto: "Piacere sono Filippo, ho giocato a fare il finto tonto, potrei sbagliarmi ma nei traditori ci sono Alessandro, Giuseppe e Mariasole". Presi due su tre. La sua ingenuità è stata fare capire a Giofrè che l'aveva smascherato e così è stato assassinato subito dopo. Peccato. Se avesse taciuto avrebbe potuto essere la nemesi di Giuseppe.
Giancarlo Commare, lo sterminatore di leali: voto 7

L'attore ha spesso accusato la persona sbagliata. È stato direttamente responsabile della messa al bando dei leali Daniele Resconi, Aurora Ramazzotti e Alessandro Orrei. Quando finalmente la nebbia sembrava essersi dissipata nei suoi pensieri e ha compreso che Giuseppe Giofrè era il traditore, ha inspiegabilmente cambiato idea. "Sei tu il traditore?": ha chiesto al ballerino. Ed è bastato un: "Amore mio, no", per convincerlo. È stato tra coloro che più si sono fidati del vincitore, diventando una pedina nelle sue mani. Gli va riconosciuto, però, il grande impegno con cui ha affrontato le indagini.
Alessandro Orrei, il grillo parlante: voto: 7.5

L'attore è stato il grillo parlante di Giancarlo Commare. Esemplare il suo discorso all'attore: "Giochi a fare Sherlock Holmes. Dubiti della gente, ma devi guardare i segnali giusti. Apri gli occhi. Stai tritando i tuoi compagni uno a uno". È stato un buon giocatore, che si è impegnato per stanare i traditori. Peccato che anche lui sia caduto nella trappola di Giuseppe Giofrè e abbia sviato i sospetti dal ballerino, dimostrando un'inaspettata ingenuità: "Giuseppe ha accusato Rocco Tanica, se i traditori si accusassero tra di loro sarebbe follia". A suo modo, comunque, Alessandro Orrei ha lasciato il segno.
Yoko Yamada, tanto melodramma e poco arrosto: voto 6.5

Yoko è la drama queen della prima edizione di The Traitors – Italia. Piange, urla, inveisce, lancia accuse ma che non si concretizzano mai nel voto. Sin da subito ha sospettato di Mariasole Pollio, l'ha incolpata pubblicamente ma non l'ha mai votata durante la tavola rotonda. Questione di strategia, come lei stessa ha spiegato: "Si rischia che Mariasole mi faccia fuori e quindi ho cambiato idea". Alla fine è stata assassinata lo stesso e probabilmente, una volta scoperto che aveva ragione, le sarà rimasto il rimpianto di quel gesto di coraggio mai fatto. A Yoko va riconosciuto di essersi fatta amare dal gruppo e di essere diventata un punto di riferimento per alcuni leali come Tess e Giancarlo.
Aurora Ramazzotti, senza infamia e senza lode: voto 6

La concorrente non ha lasciato il segno. Poco partecipe nelle dinamiche del gioco, ha sospettato di tutti e di nessuno in particolare. D'altronde lei stessa ha ammesso: "Mi si sta friggendo il cervello, già di suo non funziona ma ora siamo ai minimi storici". L'unica strategia che ha attuato è stata quella di non svelare di avere trovato lo scudo che la salvava dall'omicidio dei traditori. Il risultato? Attirare i sospetti degli altri leali. Non sorprende che sia stata la seconda a essere messa al bando. Poteva dare molto di più.
Michela Andreozzi, scomparsa troppo presto: voto 4

Purtroppo l’attrice è durata quanto il famigerato gatto in tangenziale. È stata la prima a essere assassinata dai traditori proprio per il suo acume. Va rimarcato che era tra i concorrenti che sin dall'inizio hanno sospettato di Mariasole Pollio. La sua esperienza a The Traitors si è conclusa troppo in fretta, ma ha scatenato comunque una dinamica di gioco. La sua uscita di scena, infatti, ha dato a Giuseppe Giofrè un pretesto per puntare il dito contro Daniele: "Mi ha detto che ora che Michela non c’è più almeno posso appoggiare la giacca sulla sua sedia”. Di sicuro, Michela Andreozzi avrebbe potuto dare tanto al programma, ma è andata così.
Daniele Resconi, cuore di panna: voto 6

Per sua stessa ammissione ha sempre avuto difficoltà a relazionarsi con le altre persone. Per questo nel castello appariva silenzioso e distaccato, un pesce fuor d'acqua. Quando i suoi compagni hanno iniziato a sospettare di lui, si è lasciato andare a un racconto molto personale: da ragazzino aveva qualche chilo in più e per questo veniva preso di mira ogni volta che apriva bocca. Così, ha imparato a tacere. Nonostante sia stato messo al bando, la sua storia ha sinceramente toccato i suoi compagni di avventura. È stato l’unico concorrente che nel gioco ha donato un pezzettino di sé e per questo merita la sufficienza.
Raiz, il silenzioso: voto 5

La strategia del cantautore e attore consisteva nello starsene in silenzio a osservare gli altri concorrenti. Ha chiarito fin da subito che non avrebbe tentato di convincere il gruppo di essere leale perché anche instillare il dubbio di essere un traditore poteva dargli degli indizi sui suoi compagni. Strategia sbagliata. Il suo silenzio ha attirato l’attenzione dei traditori che hanno deciso di assassinarlo. La sua esperienza è durata poco, ma ha compromesso irrimediabilmente il percorso di Tess Masazza. Una sua conversazione, infatti, ha scatenato l’ossessione della leale per Alessandro Orrei, che l'ha portata fuori strada.
Tess Masazza e l’ossessione per Alessandro Orrei: voto 6

La gara di Tess Masazza è iniziata e finita nelle prime ore di permanenza nel castello. Il caso ha voluto che fosse presente durante uno strano scambio di battute tra Raiz e Alessandro Orrei. L'attore di Mare Fuori si è lasciato sfuggire che sarebbe stato bello se avessero scoperto di essere entrambi traditori. Tess Masazza, con gli occhi sgranati, ha percepito in quella frase un lapsus rivelatore. Da allora si è convinta che Alessandro fosse il traditore e non ha cambiato idea neanche quando indizi palesi indicavano un'altra direzione: “Non metto la mano sul fuoco, ma mi butto intera nel fuoco per Alessandro“. Un'ossessione che ha bloccato la sua indagine sul nascere. Tuttavia, ha dimostrato grande dedizione nelle prove quindi merita la sufficienza. Chissà se è ancora convinta che Alessandro sia il traditore.
Pierluca Mariti, fatto fuori da un congiuntivo: voto 5

Pierluca Mariti, con la sua innegabile simpatia, avrebbe potuto dare più brio a The Traitors. Tuttavia, sembra non essersi mai calato veramente nell'indagine, palesando solo un sospetto – mai realmente motivato – per Giancarlo Commare. Gli va riconosciuto il merito di avere compiuto una missione impossibile. Quando l'intero gruppo era intenzionato a mettere al bando Rocco Tanica, Pierluca Mariti si è lasciato andare a un lapsus: "Io sono il traditore". A nulla è servito correggersi subito dopo: "Se io fossi un traditore". I suoi compagni si sono rivoltati contro di lui con Yoko più convinta che mai: "Ti sei tradito. Rocco non c'entra un ca**o, sei tu il traditore". Non era così, ma in questo caso non mi sento di biasimare i leali.