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L’addio di Marino Bartoletti a Carlo Sassi: “Se ne va un pezzo della mia vita, se ne va un macigno”

Marino Bartoletti ricorda sui social l’amico Carlo Sassi, pioniere della moviola tv, e Furio Focolari: “Due colleghi, due amici, due fratelli a cui mi hanno legato percorsi indimenticabili”.
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Il mondo del giornalismo sportivo piange Carlo Sassi, e tra le voci più commosse c'è quella di Marino Bartoletti, che ha affidato ai social un ricordo toccante del collega scomparso a pochi giorni dal 96esimo compleanno. Lo storico direttore del Guerin Sportivo ha ricordato l'amico su Instagram, insieme alla scomparsa di un altro storico giornalista sportivo, Furio Focolari.

Il ricordo di Marino Bartoletti

La notizia della morte di Carlo Sassi è arrivata insieme a un'altra scomparsa, quella di Furio Focolari. Marino Bartoletti era legato a entrambi, ed entrambi ha voluto ricordare in un post su Instagram.

Questa stessa maledetta domenica ha portato via due colleghi, due amici, due fratelli a cui mi hanno legato percorsi indimenticabili: Carlo Sassi e Furio Focolari.

Così Bartoletti ha voluto ricordare sui social network la perdita di due giganti del giornalismo sportivo, accomunati non solo dalla professione ma da un legame umano profondo. Il post prosegue con parole che vanno oltre il semplice omaggio professionale: "Matrici diverse, tragitti diversi, approcci diversi, indoli diverse: stesso amore per il lavoro, stessa lealtà. Troppi ricordi". 

"Se ne va un macigno"

La conclusione del messaggio di Bartoletti è quella che più colpisce nel segno: "Non se ne va un pezzo della mia vita: se ne va un macigno!" Una frase che restituisce tutta la dimensione della perdita, non solo professionale ma profondamente umana. Marino Bartoletti e Carlo Sassi erano i protagonisti aggiunti delle storiche prime edizioni di Quelli che il calcio, con la conduzione di Fabio Fazio. Un mondo, un linguaggio televisivo, una storia che purtroppo non c'è più. Carlo Sassi, infatti, non era solo un collega per Bartoletti, ma rappresentava un'epoca irripetibile del giornalismo sportivo televisivo. L'uomo che nel 1967 rivoluzionò la narrazione calcistica introducendo la moviola dopo il gol fantasma di Gianni Rivera, cambiando per sempre il modo di raccontare il calcio.

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