Benigni torna in Tv da Vespa: “Leviamo il veto in Europa, dazi e nazionalismo portano a guerre”

Roberto Benigni torna in Tv, a distanza di poche settimane dalla serata evento dedicata alla nascita dell'Europa come unione di stati. Benigni sarà ospite di Cinque Minuti, la striscia quotidiana di Bruno Vespa in onda su Rai1 subito dopo il Tg di prima serata. Al centro del suo intervento ancora l'esaltazione dell'Europa come "la più grande costruzione democratica degli ultimi duemila anni che è stata fatta sulla Terra: io sono un europeista estremista, perché l'Europa è l'unico sogno che abbiamo per noi, per le altre generazioni".
Benigni contro il veto in Europa
Queste le parole di Benigni, ospite di Vespa per l'uscita del suo libro "Il sogno", legato proprio alla serata andata in onda su Rai1 lo scorso marzo, quando aveva celebrato l'Europa, per puro caso, nelle stesse ore in cui le parole di Giorgia Meloni sul manifesto di Ventotene sollevavano enormi polemiche. Benigni ha sottolineato quelle che sono le contraddizioni dei meccanismi dell'Unione Europea: "Dentro ci sono due Europe, una buona e una cattiva, Jekyll e Hiyde, una sana e una meno sana: c'è l'Europa del Parlamento, della Commissione, che lavora per tutti gli europei, per i nostri interessi e poi c'è l'Europa intergovernativa, quella del Consiglio europeo, dove siedono i capi dei governi europei… E lì prima di prendere una decisione c'è l'unanimità, c'è il veto. Basta Cipro, con 1,3, 1,4 milioni di abitanti rispetto a 500 milioni e blocca tutto". Quindi la proposta legata proprio all'automatismo che attualmente consente a uno degli stati membri di stoppare qualunque iniziativa con un solo voto contrario: "Leviamo il veto, leviamo l'unanimità. Quante cose potrebbe fare così l'Europa, sarebbe il sogno".
L'appello per la pace e le critiche a Trump: "I dazi sono portatori di guerra"
Altro tema inevitabile in questo momento storico, quello legato alla pace, di cui l'Europa ha responsabilità: "Perché l'Europa è nata sulla pace, ha fatto 80 anni di pace, abbiamo vissuto il periodo di pace in Europa più lungo dai tempi della guerra di Troia". Come accaduto nello spettacolo, il riferimento chiaro a Massimo Troisi e Non ci resta che piangere, film citato per la celebre scena dei fiorini alla dogana, cosa che ricorda Vespa: "Lì c'era la dogana oggi ci sono i dazi di Trump". E Benigni aggiunge: "Ma si possono mettere i dazi? È come uno che non ha letto neanche due pagine di storia, perché la storia ci insegna che i dazi sono portatori di guerra, mettono a repentaglio la pace, sempre. La guerra commerciale dei dazi è stata definita la guerra più stupida della storia: fanno male all'Occidente all'America, eppure li ha rimessi come nel 1492".
Infine parole chiare di Benigni contro i nazionalismi, frasi che sembrano alludere ad argomentazioni che ascoltiamo quotidianamente anche in Italia: "Il nazionalismo è la guerra, purtroppo sta risorgendo, bisogna starci attenti, perché pone la nazione al di sopra di tutto. Bisogna guardarsi da coloro che dicono che vogliono fare il loro paese più grande degli altri… alla larga, sono pericolosissimi. Io sono un patriota ma non sono un nazionalista, l'opposto".