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Nina Moric: “Ho rischiato di morire in codice rosso in ospedale. Ora ho perdonato i miei errori”

Nina Moric alla rivista Oggi racconta la sua “rinascita” dopo un periodo buio: “Sono finita in codice rosso all’ospedale per un problema al seno. Ho rischiato. La vera ferita è che in 20 giorni non è venuto nessuno a trovarmi, tranne un amico”.
A cura di Gaia Martino
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Nina Moric rompe un lungo silenzio con un’intervista al settimanale Oggi. La modella e showgirl racconta per la prima volta la sua "nuova vita" dopo gli anni bui vissuti nell'ombra: "Oggi ho la consapevolezza di valere. Ho perdonato i miei errori. Non direi rinata ma "rigenerata". Dopo essere finita in codice rosso in ospedale, ha deciso di non avere più paura: "Da due anni ho smesso di farmi punturine, avevo il terrore di invecchiare".

"Sono finita in codice rosso in ospedale"

Nina Moric alla rivista Oggi ha raccontato di essere finita in codice rosso in ospedale diversi mesi fa. La sua vita per un breve periodo era a rischio: "Oggi ho la consapevolezza di valere. Ho perdonato i miei errori. Non direi rinata ma "rigenerata". Perché dà l’idea di un processo. E perché rinascita sa di resurrezione, e io non sono mai morta. Anche se ci sono andata vicino. Sono finita in codice rosso all’ospedale. Ho rischiato. La vera ferita è che in 20 giorni non è venuto nessuno a trovarmi, tranne un amico". Lo scorso maggio, ha spiegato, ha avuto un problema al seno: un'infezione era finita in sepsi. "Sono stata attaccata da un batterio, è spuntato come un nodulo che poi ha cominciato a espandersi. Sono andata in un ospedale milanese dove sono stati, diciamo così, negligenti. Mi hanno dato antibiotici, cose blande. Ma il male si è diffuso, dopo un mese, il mio seno era viola, una ‘bomba' che mi dava dolori atroci". Dopo 20 giorni in ospedale è riuscita a guarire ma le hanno dovuto asportare il seno e la protesi, ha spiegato. Il dolore più grande provato, però, era legato alla solitudine:

Mi hanno abbandonata tutti. Non punto il dito. Ma è da quasi cinque anni che non ho più gli affetti primari. I genitori, le sorelle, la famiglia.

Il figlio Carlos non lo vede da tempo: "Mio figlio non è famiglia: è parte di me, siamo le due metà della luna, ce l’ho dentro. Ma è tanto che non lo vedo".

Il racconto del periodo buio

Nina Moric ha rivelato di aver pensato di smettere di combattere: "A marzo dell’anno scorso sono uscita dall’ultimo appartamento senza avere una meta. Non sapevo dove andare. Stavo per rinunciare a combattere, a cercare soluzioni. Stavo così male che avevo rinunciato persino alla disperazione", le parole prima di parlare del suo addio al mondo della tv.

Ho lasciato la tv, che per me era tossica. E la tv era già un declassamento: io nasco come modella. Modella di livello internazionale.

Tra i peggiori incubi, la paura di invecchiare: "Prima ho abusato di botulino e di acido ialuronico, ma è da due anni che non mi faccio punturine. Avevo il terrore di invecchiare, che è tipica del mio ambiente di prima". Temeva di non lavorare più ed entrò in un "sistema malato": "Non è solo una questione di vanità. È la paura di non lavorare più. Se ti fai vedere con le rughe, ti insultano. Se le combatti, le rughe, ti insultano lo stesso. Ero schiava di quel sistema malato. Ho cercato di stare a quelle regole. Poi ho detto basta". Ricordando i suoi esordi, ha parlato di Gianni Versace: "Andai a casa sua, in via del Gesù, dove faceva le prove finali. Dovevo fare pipì, mi persi, finii al secondo piano, nella stanza di Gianni, nel suo bagno privato. Quando uscii, me lo trovai davanti. Mi ordinò: “Walk!” (Cammina, ndr). Credevo volesse cacciarmi, quindi gli ho risposto: "Va bene, mi scusi". E Gianni: "Sfila!". Lo feci. Mi disse: "Domani sei su tutte le mie tre sfilate: a mezzogiorno, alle 15 e alle 20″. Ho cominciato così, avevo 18 anni".

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