La giornalista Rai Incoronata Boccia: “Nessuna prova che Israele abbia mitragliato civili a Gaza”

"Il suicidio del giornalismo", così Incoronata Boccia, direttrice dell'ufficio stampa Rai, definisce quello che dal suo punto di vista sarebbe accaduto rispetto al piegarsi del racconto alla narrazione di Hamas su quanto accaduto a Gaza negli ultimi due anni. E ancora "ad Hamas dovrebbero dare il premio Oscar per la miglior regia". Sono parole pronunciate durante la tavola rotonda "La storia stravolta e il futuro da costruire", organizzata in occasione dell'annivesario del 7 ottobre 2023.
Cosa ha detto Incoronata Boccia
Le dichiarazioni shock della giornalista emergono da un video raccolto dall'account satirico X Il Grande Flagello e documentano il discorso di Boccia seduta di fianco a David Parenzo: "Non esiste una sola prova che l'esercito israeliano abbia mitragliato civili inermi", ha detto accusando un imprecisato mondo del giornalismo ripetendo la parola vergogna per tre volte in relazione al "suicidio del giornalismo. Ad Hamas dovrebbero dare il premio Oscar per la miglior regia". Boccia, lo scorso anno, da vicedirettrice del Tg1, aveva scatenato polemiche per aver dichiarato, durante un programma Rai, che "l'aborto è un omicidio".
Le parole di Incoronata Boccia
Nel suo intervento Boccia si concentra sulla convinzione che nel racconto di quanto accaduto in Medio Oriente negli ultimi due anni ci sia stato un eccesso di indulgenza verso Hamas: "Si è parlato spesso del cinismo e della spietatezza dell'esercito israeliano, eppure non esiste una sola prova che siano state sventagliate mitragliate contro civili inermi, eppure questo veniva raccontato, è stato detto senza alcuna verifica delle fonti". Quindi la giornalista ripete la parola vergogna per tre volte: "Oggi ci sarebbe da vergare un j'accuse tombale, non solo sul suicidio dell'occidente o di una parte di esso, soprattutto dell'Europa. Per fortuna ci sono spazi di libertà intellettuali come questo che resistono, ma sul suicidio del giornalismo. Io proporrei che oggi, da questa tavola rotonda, possa emergere una candidatura ad Hamas per l'Oscar alla migliore regia, cui noi giornalisti ci siamo piegati senza alcuno spirito critico. Dove sono stati allestiti set noi non siamo andati a verificare, ma ci sono state indagini e inchieste che hanno provato quella informazione fosse propaganda". La giornalista condanna inoltre "l'uso ideologico della parola genocidio" per poi citare un aneddoto personale: "Io ho capito che qualcosa stesse cambiando nell'immaginario collettivo quest'estate, quando fuori da una villetta di una casa al mare, di un comprensorio di lusso con spiaggia privata, ho visto sventolare una bandiera della Palestina. Quello era il segnale, chiaro, che il dolore e la tragedia diventavano feticcio, moda, ostentazione della parte giusta dalla quale stare, da mostrare come oggetto di culto. Il tradimento dell'occidente, questo è stato fatto nelle nostre università".