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Dennis Quaid: “Felice per l’elezione di Trump. Da attore, discriminato per le mie idee”

Ospite al Festival di Taormina, l’attore Dennis Quaid ha parlato delle difficoltà incontrate nel mondo del cinema americano a causa delle sue convinzioni politiche. Una posizione, la sua, in netto contrasto con quelle recentemente espresse da Martin Scorsese e Michael Douglas.
A cura di Stefania Rocco
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A pochi giorni dalle dichiarazioni di Martin Scorsese e Michael Douglas a proposito della presidenza Trump, arrivano quelle, profondamente contrarie, dell’attore Dennis Quaid. Ospite al Festival di Taormina, l'interprete 71enne si è detto in disaccordo con i colleghi che hanno criticato aspramente il Tycoon e ha aggiunto di essere stato spesso discriminato, in America, a causa delle sue posizioni politiche.

Dennis Quaid replica a Martin Scorsese e Michael Douglas

La penso esattamente al contrario”, ha dichiarato l’attore facendo riferimento alle critiche di Scorsese e Douglas, “sono davvero felice della sua elezione e penso che la storia lo dimostrerà. La presidenza di Trump è un punto di svolta, non solo per gli Stati Uniti, ma per il mondo intero, e ciò porterà a un mondo molto più buono”. L’attore, a Taormina per il suo ruolo nel film The Substance di Coralie Fargeat, si dice inoltre convinto sostenitore del presidente del consiglio italiano Giorgia Meloni che loda per la trattativa sui dazi: “È venuta negli Stati Uniti ed è meravigliosa e penso che abbia strappato anche un buon accordo commerciale sui dazi”.

Dennis Quaid: “Quando interpretai Ronald Reagan cercarono di cancellarmi”

Quaid ha ricordato di aver vissuto, a suo dire, episodi di discriminazione legati alle sue posizioni politiche, in particolare durante la campagna presidenziale americana del 2020. Interpellato sul clima di tensione che in Italia circonda alcuni artisti apertamente schierati a destra, l’attore ha commentato: “In America è lo stesso”. E ha poi aggiunto: “Quando ho interpretato Ronald Reagan nel 2020 e c'erano le elezioni presidenziali, hanno cercato di cancellarmi, mi hanno accusato di mille cose e solo lui mi ha aiutato”. Infine, ha concluso: "Reagan era il mio presidente preferito. È stato lui a mettere la parola fine alla Guerra Fredda, e ha cambiato il mondo in meglio. Ci è voluto qualcuno con la reputazione di uomo di guerra, di un tipo molto duro per fare pace. Ed è sempre così".

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