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Mirko Frezza: “Mi ha convinto il denaro a fare l’Isola dei Famosi, ma sono rinato è stata la mia terza vita”

Mirko Frezza ha raccontato la sua esperienza all’Isola dei Famosi. La sua terza vita, l’ha definita, perché in effetti dopo un passato burrascoso nella periferia di Roma, poi la svolta come attore e il volontariato che, insieme a sua moglie Vittoria, gli ha cambiato l’esistenza.
A cura di Ilaria Costabile
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Tra i naufraghi che più hanno fatto parlare di sé all'Isola dei Famosi, c'è stato senza dubbio Mirko Frezza. Diretto, schietto, dall'ironia pungente, ma sono state queste caratteristiche a renderlo tra i concorrenti più apprezzati, arrivando ad un passo dalla fine dell'esperienza in Honduras. In un'intervista si racconta, parlando anche del suo passato, in cui più volte di quanto avrebbe voluto si è ritrovato a fare errori, di cui ha sempre pagato le conseguenze.

L'esperienza all'Isola dei Famosi

Su Repubblica, Frezza fa un bilancio dell'Isola: "Sto benissimo. Ho perso 15 chili, pure troppi, manco a 20 anni stavo così", il motivo che l'ha spinto ad accettare la proposta è piuttosto palese: "È stato il vil denaro a convincermi a farla, ma subito ho capito che era più importante quello che mi ha portato. Sono rinato". L'esperienza sull'Isola non era facile, per svariate ragioni, ma è servita anche a fermarsi un po', ragionare su certe cose:

Intanto odio il mare e la sabbia, mio figlio ha 11 anni e non l’ho mai portato sulla spiaggia. Essendo della Vergine ho la fissazione per l’igiene, quindi ho avuto le mie difficoltà. È stata un’esperienza forte, ho ricominciato a sognare dopo vent’anni, stavo sempre sulla striscia di Gaza con la testa. Sull’Isola ho capito che serve poco, che tante cose non servono a un cazzo. La mia famiglia mi aveva dato sette giorni di tempo, sono arrivato all’ottava puntata.

Alla domanda chi avrebbe dovuto vincere non ha dubbi: "Loredana Cannata. Abbiamo avuto scazzi pazzeschi, ma meritava lei. Non era costruita. Per me ha vinto Cristina Plevani grazie a Dino Giarrusso, che non inviterei mai". 

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Dalla periferia romana alla vita da attore

Attore, ma prima di diventarlo, la vita di Mirko Frezza non è stata tutta in discesa, anzi, ha dovuto fare i conti con il carcere e con la vita nella periferia di Roma in cui di opportunità per migliorare, nonostante i sacrifici della madre che lo ha mandato in convitto da bambino, non c'erano poi tante. Poi, la svolta e il suo percorso:

Ho fatto il capogruppo, poi lo stunt-man. Tanti ruoli fino a Il più grande sogno di Michele Vannucci, che è la storia della mia vita con Alessandro Borghi. Un fratello, una persona stupenda che non ha dimenticato da dove viene. Ha creduto in me, mi ha aiutato anche dal punto di vista economico. Ho rinunciato ai ruoli da cattivo. Golia, in cui facevo un malato di Alzheimer mi ha fatto crescere. Poi ho girato Amici per caso, finalmente una commedia.

Ancor prima di essere ripreso dalla macchina da presa aveva vissuto tante vite: "Con l’Isola tre. Quando vieni da una periferia le opportunità sono poche. Le mancanze mi hanno portato a sbagliare, ho commesso reati. Mi piace come donna e la dolcezza della Sora Lella, che vuoi dalla vita?". Frezza in questa fase della sua vita fa anche volontariato:

Facendo del bene agli altri fai del bene a te stesso. Un ultimo che diventa penultimo. Con me ci sono i nomadi gli zingari. Mai guardato l’etnia, il colore della pelle, i gusti sessuali. L’unica cosa per cui litigavo con Adinolfi.

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