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Festival di Sanremo 2023

Sanremo 2023, Stefano Coletta: “Amadeus è stato in grado di creare un Festival democratico”

Al via il Festival di Sanremo 2023, con la conferenza stampa di apertura. Stefano Coletta apre la kermesse elogiando il lavoro di Amadeus e degli artisti in gara quest’anno.
A cura di Ilaria Costabile
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Al via la conferenza stampa di apertura del Festival di Sanremo 2023. Il direttore dell'intrattenimento del prime time Rai, Stefano Coletta, ha aperto ufficialmente la kermesse canora la cui prima serata è quella del 6 febbraio. Il primo a prendere la parola è il sindaco della Città dei Fiori, Alberto Biancheri: "Quello che è stato fatto nel 2020, ma anche nel 2021 e 2022 è stato incredibile. Oggi si raccolgono i frutti di un Festival che sta crescendo". Dopo i ringraziamenti del primo cittadino, si passa ad un racconto più dettagliato del Festival della canzone italiana.

Le parole di Stefano Coletta:

Stefano Coletta, quindi, prende parola per raccontare la vigilia di un Festival che promette di essere foriero di nuove possibilità di racconto, nonché artistiche, attraverso la musica e l'importanza che i testi dei brani in gara hanno avuto nella selezione:

Sarà un Festival in sequenza con i precedenti, ma molto differente per molti aspetti. Vorrei partire dal lavoro che Amadeus fa sulle canzoni, ed è davvero la pietra miliare del lavoro sul direttore artistico, abbiamo costruito i Festival in base agli accadimenti del Paese, arriva questo quarto Festival nelle piene funzioni che un’espressione artistica può portare, questo modo collettivo del paese ha portato alla sintonizzazione del lavoro fatto da Amadeus con target che non erano mai apparsi in maniera così prepotente del Festival, io penso che si tratti di un festival che vuole portare consapevolezza, io ho trovato negli artisti che ama ha scelto l’urgenza di dire, di non perdere più tempo, la consapevolezza di aver provato che nelle proprie esistenze non c’è sempre troppo tempo per dure, c’è il racconto dei giovani artisti, c’è quello di voler dire noi siamo questo, abbiamo attraversato una fase complicatissima della nostra sensibilità, si mettono in gioco per dire, e non pensare più di non dover dire.

Il direttore, poi, aggiunte qualcosa riguardo al risultato della continuità del Festival: "Io credo che deve essere premiante l’onestà della gestualità di queste canzoni, di chi che non vuole più rinunciare a dire. Questo elaborato coincide anche con una capacità di parlare a tutti, penso che Amadeus abbia costruito una narrazione democratica, davvero ce n’è per tutti come il servizio pubblico deve fare, è la riposta di sintonizzarsi con il Paese, a chi guarda la generalista con continuità a chi nell’eventizzazione"

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