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Sondaggi, inversione di tendenza per il M5s: sale al 22,2% e stacca di nuovo il Pd

Gli ultimi sondaggi mostrano un’inversione di tendenza per i Cinque Stelle rispetto alle precedenti rilevazioni: dopo mesi di continuo calo, il M5s torna a crescere (di quasi un punto percentuale), forse anche grazie alle sue nette posizioni sui diritti civili, in contrasto con quelle della Lega che è invece in calo.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le ultime polemiche sul Congresso delle famiglie e le prese di posizione chiare su diritti e libertà civili sembrano aver fatto bene, almeno dal punto di vista dei sondaggi, al Movimento 5 Stelle. Che torna a crescere – di quasi un punto percentuale – nell’ultima rilevazione di Swg per il Tg La7, passando dal 21,3% della scorsa settimana al 22,2% di oggi. Al contrario, perde qualcosa la Lega, scendendo dal 33,4% al 32,9%. Pur subendo un'erosione di consensi, il Carroccio rimane comunque saldamente la prima forza con oltre dieci punti percentuali di vantaggio su tutti gli altri partiti. Il Pd perde invece qualcosa, passando dal 21% al 20,8%, tornando ora un po’ staccato dal M5s, a circa un punto e mezzo di distanza.

Poche variazioni per gli altri partiti del centrodestra, a partire da Forza Italia che passa dall’8,7% al 9% di oggi. Fratelli d’Italia, invece, scende leggermente: dal 4,7% al 4,6%. Male +Europa con Italia in comune, passando dal 3,9% al 2,9%. Spunta poi la lista di sinistra, formata da Sinistra italiana e Rifondazione, che si attesta al 2,3%. Potere al Popolo scende dal 2,2% all’1,3%. Mdp, infine, rimane sostanzialmente stabile all’1%.

Agli italiani piace la legge 194

Il sondaggio Swg prende in considerazione anche il parere degli intervistati sulla legge 194, quella per l’interruzione volontaria della gravidanza di cui in questi giorni si è più volte discusso, soprattutto durante il Congresso mondiale delle famiglie di Verona. Inoltre, si confrontano le risposte date oggi sulla legge sull’aborto con quelle fornite nel corso degli scorsi anni. Il 62% degli intervistati, oggi, ritiene la 194 una buona legge che non deve essere cambiata. Un dato in continuo aumento dagli anni Novanta a oggi. Al contrario, per il 23% del campione si tratta di una buona legge ma che va comunque cambiata, con percentuali che scendono negli anni. Infine, il 15% considera quella sull’aborto una cattiva legge.

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