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Usa: giudice condanna reduce, poi va in carcere e passa la notte in cella con lui.

Il singolare gesto del giudice del North Carolina, Lou Olivera, che da ex militare ha deciso di accompagnare personalmente il reduce in cella passando la notte con lui.
A cura di A. P.
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Dopo aver esaminato i fatti e le prove a carico dell'imputato, prima lo ha condannato secondo la legge, ma poi è andato a trovarlo in carcere per confortarlo. È la singolare decisione di un giudice statunitense  della corte distrettuale della contea di Cumberland, nello stato del North Carolina, Lou Olivera, che per questo è finito nei giorni scorsi su tutti i media americani. Il motivo è che quell'imputato, il sergente Joseph Serna, è un reduce di guerra delle forze speciali Usa, così come reduce dell'esercito è il giudice Olivera che ha combattuto nella prima guerra del golfo. L'uomo già trovato alla guida in stato di ebbrezza non aveva rispettato gli obblighi imposti dalla Corte continuando a bere e non seguendo il programma di recupero per veterani delle Forze armate

Il giudice Olivera quindi ha deciso di condannarlo a 24 ore di carcere, ma con una mossa a sorpresa lo ha accompagnato personalmente nell'istituto penitenziario ed infine è entrato in cella con lui rimanendo a parlare per confortarlo tutta la notte. Il giudice infatti temeva che un giorno in carcere potesse peggiorare lo stato psicologico del sergente, ferito e decorato per tre volte in Afghanistan e affetto da sindrome da stress post-traumatico. "È stata una conversazione tra padre e figlio" ha spiegato  il sergente il giorno dopo ai giornalisti. Lui e il giudice hanno parlato tutta notte dormendo a turno sull'unica branda. "Ci sono ferite visibili sui corpi dei reduci, altre invisibili. Sono persone in difficoltà, nostri fratelli e sorelle che si sono persi per strada. E hanno soltanto bisogno di qualcuno che indichi loro la via" ha spiegato il giudice.

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