Rapisce il figlio neonato e spara alla madre: la donna prima di morire rivela il nome del killer

Ci sono tragedie che potrebbero essere evitate se la giustizia funzionasse più velocemente, e questo accade tanto in Italia quanto negli Stati Uniti. Emblematica la vicenda della giovane mamma Amanda Mangas, di suo figlio appena nato Winston e dell'ex marito Ramey. Quest'ultimo negli ultimi anni aveva dato evidenti segni di squilibrio mentale, rendendosi protagonista di numerosi episodi di violenza domestica. Per questo era stato denunciato da Amanda e nell'agosto del 2016 condannato a non vedere più Winstone e a non avvicinarsi più alla donna. I giudici avevano potuto constatare l'alta pericolosità del 27enne che una sera, dopo aver alzato il gomito, arivò a minacciare la sua ex con un coltello da cucina.
L'ordine restrittivo non è bastato per evitare che Ramey non rappresentasse più un pericolo: l'uomo, infatti, alcuni giorni fa è nuovamente tornato a casa di Amanda, di sua madre Deb e del figlioletto. Ha fatto irruzione di primo mattino con una pistola, aperto il fuoco contro la sua ex e sequestrato il bambino e la donna più anziana. Amanda è stata ferita al petto ma ha fatto in tempo a telefonare alla polizia e denunciare quanto accaduto, raccontando che Ramey aveva rapito le altre due persone ed era fuggito con un'arma. Gli agenti sono potuti immediatamente intervenire: mentre un gruppo di poliziotti si è messo sulle tracce del rapitore, altri sono corsi a casa di Amanda e l'hanno trovata in fin di vita. La donna è morta tra le braccia dei soccorritori, ma ha fornito poco prima di andarsene altre informazioni fondamentali che hanno consentito alle forze dell'ordine di rintracciare Ramey, dopo cinque ore: l'uomo era ormai arrivato in Indiana con i suoi due ostaggi, fortunatamente ancora vivi e in buone condizioni. Il rapitore è stato immediatamente arrestato. Rischia di dover scontare una condanna all'ergastolo.