Kambo, l’uso di veleno di rana per combattere la depressione e abuso di alcool

Nel mondo sempre più spesso le persone si allontanano dalla medicina tradizionale controllata dall'industria farmaceutica per provare altre strade alternative, anche in casi di non estrema gravità. È quello che fanno anche i seguaci del Kambo, una pratica originaria dell'Amazzonia che prevede l'uso del veleno prelevato dal dorso dell'omonima rana. Come segnala Vice, la pratica si sta diffondendo in maniera massiccia in Gran Bretagna nell'ultimo periodo anche per combattere problemi quali l'abuso di alcool o la depressione. Il Kambo in realtà è usato da migliaia di anni da molte piccole popolazioni indigene dell'area nord-occidentale dell'Amazzonia che lo usano per i più svariati bisogni medici e sociali.
La sostanza che viene prelevata sul dorso della rana infatti viene usata sia come rimedio per alcune malattie, ma anche come portatore di buona fortuna e per aumentare la resistenza alla fatica prima delle battute di caccia. La pratica è stata importata in Europa da alcuni presunti sciamani che hanno ricostruito la tecnica di somministrazione e anche i riti connessi. Cosi nel Regno Unito in molti si sottopongono a questi riti particolari dove un addetto tra incensi, profumi e canzoni sciamaniche, pratica piccole bruciature sulla superficie della pelle per tamponarle poi con una goccia del veleno della rana.
La pratica causa effetti collaterali quali vomito e diarrea visto che il veleno serve all'animale per difendersi dai predatori, ma molti riferiscono di avere sollievo dalle sedute anche se ad oggi ovviamente non ci sono prove scientifiche né sui benefici né sui potenziali effetti negativi. Al di là dell'aspetto scientifico però molti ne chiedono una regolamentazione visto che la pratica ad oggi può essere fatta da chiunque anche da persone poco qualificate che potrebbero portare a spiacevoli conseguenze in chi si sottopone al metodo.