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Gli diagnosticano un’allergia, ma è cancro: Aaron a 28 anni lotta tra la vita e la morte

Aaron Winstanley, originario del Lincolnshire, aveva curato quella che secondo i medici era una febbre da fieno, prima di scoprire di essere affetto da un tumore maligno noto come rabdomiosarcoma. “Ora nessuno è in grado di dirci quanto gli resta da vivere”.
A cura di Ida Artiaco
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Aaron Winstanley, 23 anni (Facebook).
Aaron Winstanley, 23 anni (Facebook).

I medici gli avevano detto che era troppo giovane per avere il cancro e che avrebbe dovuto curare con steoroidi, antibiotici e antistaminici quella che non era altro che febbre da fieno, una forma di rinite allergica ai pollini stagionali. E invece, Aaron Winstanley, tecnico di pale eoliche di 28 anni originario di Burton, nella regione britannica del Lincolnshire, lotta tra la vita e la morte a causa di un raro tumore della faccia, noto come rabdomiosarcoma. Tutto è cominciato a febbraio dello scorso anno: il ragazzo aveva cominciato ad avvertire dolori alla cavità sinusale e congestione al volto, oltre ad avere la sensazione che qualcosa gli bloccasse la bocca.

Si era subito rivolto a degli specialistici, timoroso che fosse qualcosa di grave, ma i medici lo hanno immediatamente congedato, dicendogli di non preoccuparsi e di pensare solo a curare con antistaminici e antibiotici la cosiddetta febbre da fieno. Ma i sintomi persistevano, fino a che nel mese di luglio non è diventato cieco da un occhio e ha perso l'udito all'orecchio destro. Nonostante questo, gli specialisti continuavo a ripetergli di stare tranquillo, perché "era troppo giovane per avere il cancro". Trenta giorni più tardi, ad agosto, è arrivata però la conferma dei suoi sospetti: quello che lo aveva colpito era una rara forma di tumore maligno.

Da allora non ha più trovato pace, trascorrendo lunghi periodi in ospedale per sottoporsi a duri cicli di radio e chemioterapia. "Aaron ha sempre sospettato di avere il cancro – ha raccontato alla stampa locale la sua fidanzata, Saraya Gallagher, che non lo ha mai abbandonato durante la malattia -. Ma nessuno gli mai ha creduto, anche quando ha perso la vista dicevano che doveva curare l'allergia. E ora i medici non sanno dirci quanto ancora gli resta da vivere". Nonostante i trattamenti dolori, però, sottolinea la ragazza, "Aaron non vuole smettere di lottare, cerchiamo di essere positivi e di sorridere, anche quando le cose sembrano peggiorare".

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