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Bambino nasce e non respira: i medici lo “congelano” e lui si salva

I medici hanno applicato una tecnica innovativa di ipotermia indotta su un bambino nato da appena 4 ore che non respirava, salvandogli la vita e scongiurando danni cerebrali.
A cura di D. F.
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Lui si chiama Freddy Cook e la sua storia ha dell'incredibile: si tratta infatti di un bambino apparentemente nato senza vita. Per 20 minuti dopo il parto il piccolo infatti non ha respirato. L'ha fatto solo in seguito a un'innovativa terapia adottata dai medici, che hanno indotto il neonato in ipotermia permettendogli di non subire importanti danni cerebrali. Tutto ciò è accaduto nel dicembre di due anni fa e la storia di Freddy, oggi sano come un pesce, è stata raccontata dai genitori sul quotidiano britannico Daily Mail. Il piccolo sarebbe nato all'improvviso. L'ostetrica sarebbe arrivata appena in tempo, perché a lungo il piccolo è rimasto in una posizione innaturale, con il cordone ombelicale intorno al collo che gli impediva di respirare. E' seguita la disperata corsa in ospedale: mentre si trova in ambulanza, il bambino inizia a respirare, ma ciò non rassicura i medici. Essendo stato a lungo senza ossigeno – pensano – i danni al cervello potrebbero essere ormai irreversibili. Tuttavia tentano di recuperare, utilizzando una nuova tecnica, quella dell'ipotermia indotta, solitamente praticata nei confronti dei pazienti affetti da sofferenza cerebrale per attenuare possibili forme di danno neurologico.

Così i sanitari abbassano la temperatura corporea di Freddy a soli 33 gradi e lo tengono in questo stato per diverse ore. Quando ripristinano la normale temperatura il bambino inizia a piangere e a muoversi. Cosa che, prima di allora, non era accaduto. Oggi Freddy ha quasi due anni e gode di ottima salute.

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