Avvocato dormiva al processo, giudice Usa libera detenuto: “Non è stato difeso bene”

Dopo aver passato dietro le sbarre dieci dei trenta anni di carcere a cui era stato condannato per diversi reati tra cui sfruttamento della prostituzione, un uomo statunitense della Carolina del Nord, Nicholas Ragin, è stato scarcerato dai giudici a seguito di un ricorso perché durante il processo il suo avvocato dormiva. Dopo aver ascoltato diversi testimoni e aver esaminato le prove, il giudice infatti ha deciso che l'imputato nel corso del processo del 2006 non è stato difeso adeguatamente perché il suo legale, l'avvocato ed ex deputato Nikita V. Mackey, dormiva e non è stato rispettato il Sesto Emendamento della Costituzione americana.
Durante il processo di revisione è stato accertato che il legale ha dormito per almeno 30 minuti ad udienza e anche mentre in aula si discuteva dei temi centrali del processo. Come ha testimoniato un altro legale presente al primo processo, Mackey in alcuni casi era stato richiamato dallo stesso giudice quando era il suo turno per interrogare i testimoni perché appisolato sul suo tavolo. "La decisione di rifare il processo non significa che ci siano stati errori giuridici o omissioni dei giudici, ma perché Ragin effettivamente non ha avuto alcuna assistenza legale durante una parte sostanziale del suo processo" hanno spiegato i giudici. Per l'imputato ora si aprono le porte del carcere e ci sarà l'avvio di un nuovo processo per lo stesso reato.