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Siria, i ribelli accusati di un attacco con armi chimiche: 25 morti

Il regime di Assad e i ribelli si accusano a vicenda di aver sparato un razzo carico di agenti chimici alla periferia di Aleppo. È la prima volta che vengono utilizzati gas nervini in Siria. Tra le vittime si sono registrati casi di soffocamento.
A cura di Susanna Picone
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Il regime di Assad e i ribelli si accusano a vicenda di aver sparato un razzo carico di agenti chimici alla periferia di Aleppo.  È la prima volta che vengono utilizzati gas nervini in Siria. Tra le vittime si sono registrati casi di soffocamento.

Ad Aleppo, nel nord della Siria, nelle ultime ore sono stati utilizzati per la prima volta gas nervini. È quanto hanno confermato diverse fonti, tra cui alcune israeliane: “È chiaro” che siano state usate arme chimiche, così il ministro dell’Intelligence di Israele alla Radio militare, mentre il presidente della commissione Intelligence della camera Usa parla di “alta probabilità”. L’unica certezza è il pesante bilancio in termini di vite umane, ma è giallo sulle responsabilità di un tale attacco con le armi chimiche. Non è chiaro, infatti, se questo tipo di attacco – sul quale tempo fa si è già espresso il presidente Obama – sia stato messo a punto dal regime di Bashar al Assad o dai ribelli. Il regime accusa i "terroristi" dell’uso delle armi chimiche e della morte di almeno 25 persone. “Il razzo è stato lanciato da Kafr Dael”, ha precisato il ministro dell’Informazione, Orman al Zubi, il quale ha affermato che si tratta di una grave escalation e che “gli Stati che armano, finanziano e ospitano i terroristi devono essere chiamati in causa per questo crimine”. Ma se per l’agenzia di stato siriana a bombardare sarebbero stati i ribelli d’altra parte i comitati di coordinamento locali accusano le forze lealiste.

“Necessaria risposta”, se usate armi chimiche – Un alto comandante dei ribelli ha negato l’accusa di Assad aggiungendo di credere che le forze del regime abbiamo sparato un missile Scud con agenti chimici. I feriti nella regione di Aleppo, ricoverati nei diversi ospedali, avrebbero avuto problemi respiratori e avrebbero raccontato – così ha reso noto un fotografo Reuters – di aver sentito nell’aria l’odore del cloro dopo l’attacco. Alla notizia dell’attacco con armi chimiche ha reagito la Gran Bretagna che ha detto che tale ricorso in Siria necessiterebbe di una “risposta energica” della comunità internazionale e richiederebbe di rivedere l’approccio usato finora. La Casa Bianca, tramite il portavoce Jay Carney, ha ribadito che l’uso delle armi chimiche “è assolutamente inaccettabile”. “Il presidente ha detto chiaramente che se Assad e coloro sotto di lui faranno l'errore di usare armi chimiche o fallire nel metterle in sicurezza, ci saranno conseguenze e saranno ritenuti responsabili”, così Carney il quale ha sottolineato che "non ci sono prove che l'opposizione abbia usato armi chimiche".

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