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Le consultazioni per il nuovo governo

Si può davvero votare a giugno?

Il capo politico del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio chiede di tornare al voto a giugno. Ma si può fare davvero? Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella può indire nuove elezioni entro giugno?
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo la chiusura dell’ex segretario del Pd Matteo Renzi alla possibilità di un’alleanza tra i dem e il MoVimento 5 Stelle, questa mattina è arrivata la dura replica del capo politico pentastellato Luigi Di Maio. La sua posizione è chiara: bisogna tornare al voto, l’ipotesi di un accordo con il Pd è saltata. Ma Di Maio aggiunge anche un altro particolare, ovvero ‘suggerisce’ al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di indire le elezioni politiche a giugno. Più facile a dirsi che a farsi, ma comunque non impossibile. Spieghiamo il perché.

Come funziona l’indizione di nuove elezioni

Il presidente della Repubblica, secondo quanto prevede l’articolo 88 della Costituzione, può decidere di sciogliere le Camere, dopo aver sentito i loro presidenti. A quel punto il capo dello Stato può indire nuove elezioni che si devono svolgere entro 70 giorni dallo scioglimento delle due Camere, come prevede l’articolo 61 della Costituzione. Il presidente della Repubblica, quando procede con il decreto di scioglimento dei due rami del Parlamento, decide anche il giorno delle nuove elezioni e la data della prima seduta delle nuove Camere, che deve tenersi entro il ventesimo giorno successivo alle elezioni.

Il capo dello Stato ha però delle limitazioni. Nel momento in cui decide di indire nuove elezioni, non può comunque chiamare i cittadini al voto prima del 45esimo giorno a partire dalla pubblicazione del decreto di fissazione dei comizi elettorali. Il che vuol dire che Mattarella, se decidesse di raccogliere l’appello di Di Maio, avrebbe pochi giorni per far tornare gli italiani al voto a giugno.

Qualche calcolo: come fare per votare a giugno

Se il presidente della Repubblica sciogliesse oggi le Camere e firmasse subito, insieme al presidente del Consiglio, il decreto di fissazione dei comizi elettorali, dovremmo contare altri 45 giorni prima di votare. Quindi, prendendo per buona questa ipotesi sicuramente impraticabile, il voto arriverebbe domenica 17 giugno. Data da escludere anche perché il 10 giugno (la settimana prima) è previsto il primo turno delle elezioni amministrative e il 24 giugno (la settimana successiva) il secondo turno. Allora è proprio la data del 24 giugno l’unica che si può prendere in considerazione: sarebbe infatti quella l’ultima domenica del mese.

Ipotesi plausibile, perché l’idea di accorpare il ballottaggio delle amministrative e le elezioni politiche è percorribile, per quanto non propriamente conveniente. Ma come si fa a votare il 24 giugno? Il presidente della Repubblica avrebbe a disposizione pochissimi giorni per ottemperare a tutti i procedimenti formali: lo scioglimento delle Camere e la promulgazione e pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale. Dovrebbe fare tutto questo entro il 9 maggio, ovvero mercoledì prossimo. C'è poi un'altra incognita, che è quella del voto degli italiani all'estero: in teoria la legge che lo regolamenta prevede che serva un preavviso di almeno 60 giorni per organizzarlo. Ulteriore ostacolo all'indizione di elezioni a giugno.

Mattarella, inoltre, quasi certamente non potrà procedere da subito allo scioglimento delle Camere da poco elette. Intanto è probabile che il capo dello Stato aspetti il 3 maggio, giorno per cui è convocata la direzione del Pd che deve (doveva?) decidere sulla eventuale alleanza con il M5s. Inoltre, sono ancora in corso le consultazioni. Quindi è quasi certamente da escludere che Mattarella proceda allo scioglimento del Parlamento senza prima riascoltare sia i presidenti delle due Camere che tutti i gruppi politici in esse rappresentati. Il che rende sempre più complicato riuscire ad arrivare alla pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale entro il 9 maggio. A questo punto è decisamente più semplice pensare a un voto in autunno (a luglio non si può votare) e non a giugno, come chiesto da Di Maio.

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