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Capodanno: a Crotone e a Roma sequestrate altre tonnellate di botti

Fuochi e botti: proseguono denunce e sequestri. A Crotone e a Roma tonnellate di materiale esplodente detenuto illegalmente.
A cura di Carmine Della Pia
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fuochi illegali

Ancora denunce e sequestri per i botti di Capodanno: a Crotone due giovani sono stati denunciati per detenzione di materiale esplodente, a Roma sono stati sequestrati oltre 100 kg di fuochi. Proseguno ininterrotti i controlli di Polizia e Guardia di Finanzia su tutto il territorio nazionale. Dopo i sequestri di Reggio Calabria, Napoli (4 tonnellate di fuochi) e Roma (quasi 100 kg di botti), a Crotone due giovani sono stati denunciati per detenzione illegale di materiale esplodente. Vendevano fuochi su una bancarella ed erano sprovvisti di licenza. Quasi 100 kg di botti illegali sono stati sequestrati ai due giovanissimi, di 28 e 22 anni. Nella Capitale, poi, dove un cittadino cinese era stato fermato ieri mentre trasportava fuochi su un furgone, le Fiamme Gialle hanno trovato 1,3 tonnellate di botti durante i controlli avvenuti a Civitavecchia e ad Ardea. Anche in un negozio di Trastevere venivano venduti fuochi senza la necessaria licenza: in meno di dodici ore, la Polizia ha denunciato 11 persone nella sola Capitale.

Botti di Capodanno: sequestri o divieti

Mai come ogni altro anno i botti di Capodanno sono argomento di grande discussione. La Polizia setaccia a tappeto i possibili truffatori, e, finora, non sono mancate denunce e maxisequestri. Solo a Napoli, dove ogni anno il bilancio di morti e feriti per i fuochi di fine anno è gravissimo, la Guardia di Finanza aveva sequestrato ben 4 tonnellate di botti pronti per essere immessi nel mercato nero. Allo stesso modo, a Roma più di un quintale di materiale esplodente è sotto sequestro, mentre abbondano le denunce.

In altri Comuni italiani i soli sequestri non bastano: come misura preventiva, molti sindaci hanno vietato con un'ordinanza l'uso di fuochi e botti. A Torino e a Firenze le associazioni animaliste plaudono la scelta, perchè ogni anno 5mila animali muoiono letteralmente dallo spavento causato dai forti e continui rumori. In altre città, come a Bari e a Napoli, i sindaci si appellano ai cittadini scrivendo sulle rispettive bacheche Facebook. Il messaggio, del tutto simile: non trasformare l'ultima e la prima festa dell'anno in drammi da cronaca nera.

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