Segregata in casa a Napoli, la madre ottiene gli arresti domiciliari

Ha ottenuto gli arresti domiciliari Rosa S., l'insegnante di 69 anni in pensione che da circa otto anni teneva segregata in casa la figlia 36enne Chiara, in un'abitazione del quartiere Vomero a Napoli. Lo ha deciso oggi il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli accettando le richieste dei legali della difesa dopo l'interrogatorio di garanzia della donna conclusosi poco fa. La 69enne, infatti, come da programma è stata ascoltata questa mattina dal Gip del capoluogo partenopeo nel carcere di Pozzuoli, dove era stata richiusa venerdì scorso dopo l'incredibile scoperta della polizia. Dopo le normali procedure burocratiche, la donna accusata di maltrattamenti potrà lasciare la cella dell'istituto penitenziario e rimanere nella sua casa. Sul caso della ragazza rinchiusa e segregata in casa per anni in mezzo a cumuli di rifiuti, continuano gli accertamenti da parte delle forze dell'ordine che devono accertare responsabilità dirette e anche mancate segnalazioni.

Sicuramente la madre ha avuto un ruolo chiave in tutta la vicenda visto che al momento dell'arresto la donna aveva con sé le chiavi dell'appartamento e il tesserino sanitario della figlia. I poliziotti inoltre hanno accertato che si recava nell'appartamento una o due volte alla settimana per lasciare delle buste della spesa e poi andava via subito chiudendo la porta a chiave dall'esterno. Da accertare però anche le responsabilità di chi sapeva tra familiari, amici e parenti, e non ha mai denunciato quanto accadeva nell'appartamento dove la ragazza era segregata. Per il momento denunciate per favoreggiamento il portiere dello stabile, l’amministratore, e la zia della giovane.